Da inizio novembre la curva dei contagi sta registrando un rapido aumento e di conseguenza il fenomeno è accompagnato da un incremento dei ricoveri ospedalieri. È quanto affermano gli esperti sulla base dell’ultimo report di monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, relativo alla settimana 1-7 novembre 2021.
Sempre secondo l’ISS nella settimana dall’8 al 14 novembre 2021 i casi di Covid in Italia sono saliti del 42,17% rispetto alla settimana precedente: in totale si sono verificati 51.318 casi di positività rispetto ai 36.095. Quanto ai decessi, sono aumentati del 34,02% (390 vs 291); i nuovi ingressi in terapia intensiva sono cresciuti del 24,09% (273 vs 220), un aumento che comunque segna un rallentamento rispetto a quello della settimana precedente, quando la crescita era stata del 31,74%.
A questi dati si aggiungono quelli del 13 novembre rilevati dal Gruppo di Lavoro MADE dell’Associazione Italiana di Epidemiologia che mostrano come l’indice di replicazione diagnostica (RDt) a livello nazionale sia pari a 1,42 e superiore all’uno in tutte le regioni. Questo indica una significativa accelerazione nella diffusione dei contagi che potrebbe portare tra due settimane 5 regioni a superare la soglia del tasso di incidenza settimanale di 250 casi per 100.000 e altre 8 sopra 150 casi per 100.000.
Un altro dato che sta creando qualche preoccupazione è quello relativo al all’impennata dei nuovi contagi registrati negli ultimi due mesi tra gli operatori sanitari: i casi di Covid sono passati da 936 del 14 settembre ai 2.736 del 14 novembre, pari a un incremento del 192,3%. Di questi, l’82% circa sono infermieri. A fare il punto la Federazione nazionale ordini professioni infermieristiche e il sindacato degli infermieri Nursing Up, che hanno utilizzato i dati dell’Istituto superiore di Sanità.
Tra le regioni in cui si sono registrati il maggior numero di contagi nell’ultimo periodo spiccano Piemonte, Lombardia e Campania, quest’ultima preoccupa particolarmente in quanto “si è toccato il picco di 20 ricoveri (tra gli operatori sanitari) per Covid in più al giorno“.
La Federazione degli infermieri ricorda inoltre che dall’inizio della pandemia ad oggi sono circa 90 gli infermieri impegnati in corsia deceduti ed evidenzia come questo dato si sia pressoché fermato all’inizio del 2021. Fnopi fa inoltre sapere che gli infermieri non vaccinati sono circa 3.800, pari allo 0,85% degli infermieri totali.
Il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, intervenuto alla trasmissione ’24 Mattino’ su Radio 24 allontana gli allarmismi: “Non dobbiamo veicolare dei messaggi di allarme o di troppa preoccupazione: gli italiani si sono in gran parte vaccinati, negli ospedali la situazione è sotto controllo, dobbiamo guardare le prossime settimane con fiducia nella consapevolezza che non siamo certo usciti ancora dalla pandemia, abbiamo bisogno di una grande unità istituzionale e politica”.
Costa è poi intervenuto sulla questione legata allo Stato di emergenza: “Prolungare lo stato d’emergenza è una decisione che prenderemo a ridosso della scadenza. È chiaro che io ritengo che lo stato d’emergenza sia uno strumento utile che ci permette di gestire la situazione in modo più agile“, infine ha specificato che i criteri sull’assegnazione del Green pass non cambieranno.
Quest’ultima questione è legata anche a una polemica scaturita nei giorni scorsi: alcuni media molto attenti hanno notato come tra il sistema che gestisce il certificato verde e quello di tracciamento dei positivi attraverso il test antigenico rapido, o quello molecolare, non ci sia alcuna comunicazione. Sarebbero molti gli italiani risultati positivi dopo aver effettuato un tampone che però hanno potuto entrare a lavoro oppure in un ristorante presentando il proprio Green pass che risultava ancora attivo. A questo proposito il Governo ha promesso che a breve risolverà questo problema ‘tecnico’ di non poco conto.