• 22 Novembre 2024
  • ARTE

Il metodo Maris, come apprezzare l’arte attraverso il “Braille della pittura”

Si chiama metodo Maris ed è una forma di pittura multisensoriale composta da sabbie di diversa granulometria, inventata dall’artista giapponese Liku Maria Takahashi (pittrice, scultrice, docente e presidente della World Diversity Art Society). Un metodo che permette anche alle persone con disabilità visive di apprezzare l’arte, questo era l’obiettivo che si era posta l’artista inventando il suddetto metodo nel 2009.

Si tratta del primo metodo di pittura al mondo ideato per essere accessibile a chiunque, poiché sono opere che permettono di essere apprezzate tramite elementi sia visivi, che olfattivi, che tattili, in quanto si tratta di grani di sabbia suddivisi in dieci formati composti da diversi colori e da fragranze con diverse intensità olfattive.

In altre parole, una sorta di braille della pittura, che permette così anche ai non vedenti di percepire l’arte in tutte le sue sfumature.

L’artista giapponese spiega infatti che il metodo Maris da lei inventato “propone un’esperienza estetica multisensoriale che consente anche alle persone con disabilità visiva di percepire le opere pittoriche non solo nei contorni, ma anche nelle loro sfumature cromatiche”.

Chi è Liku Maria Takahashi?

Liku Maria Takahaschi, come accennato in precedenza, è conosciuta come pittrice, scultrice, teorica e docente d’arte, studiosa, designer, maestra di arti marziali e presidente della World Diversity Art Society.

Per quanto riguarda la sua formazione, invece, si è laureata alla Tokyo Zokei University e poi si è specializzata in scultura nel 1993, ambito in cui si è focalizzata fino al 2008.

Successivamente, nel 2009, ha inventato il metodo Maris, appositamente per rendere i dipinti accessibili a chiunque fosse affetto da disabilità visiva. Questo è stato possibile grazie all’utilizzo di sabbie di diversa granulometria e di differenti intensità di essenze odorose, che ha così permesso un’esperienza estetica multisensoriale. Metodo che, infatti, è stato definito come il “Braille della pittura”.

Nel 2010 l’artista ha poi avviato il Maris Art Project, che si è sviluppato con la pubblicazione della Maris World Standard Table, l’esposizione di opere e la presentazione del progetto in diverse istituzioni, tra cui alcuni musei di New York nel 2011.

Nel 2012 la stessa ha poi dato il via al Maris National Flag Project, un progetto che ha previsto numerosi seminari teorico-pratici e che ha dato così ai bambini e agli adulti partecipanti l’opportunità di divertirsi approcciandosi facilmente alla tecnica del metodo Maris. I partecipanti, con questa tecnica, hanno dipinto insieme la bandiera di un Paese diverso dal proprio e al contempo auguravano felicità al popolo del Paese in questione. Progetto con cui Liku Maria Takahashi ha completato tutte le bandiere delle nazioni del mondo.

Liku Maria Takahashi ha inoltre recentemente vinto il 118esimo Concours Lépine, il concorso a livello internazionale di opere di ingegno tenutosi nella capitale francese.

Liku Maria Takahashi
Liku Maria Takahashi al museo tessile di Chieri (TO)

Il metodo Maris

Il metodo Maris è quindi una forma di pittura multisensoriale, il primo al mondo concepito per essere accessibile davvero a chiunque. Le opere realizzate dall’artista con il metodo Maris possono essere apprezzate mediante elementi visivi, tattili ed anche olfattivi, tutti percepibili attraverso i sensi.

I grani di sabbia usati sono suddivisi in dieci granulometrie, tutti corrispondenti ad altrettanti colori e fragranze, con dieci valori di luminosità cromatica ed intensità olfattiva. Per tale motivo si parla di braille della pittura, perché permette anche ai non vedenti di percepire gli odori, le forme, i contorni, i colori e le sfumature utilizzando l’olfatto ed il tatto.

Inoltre, per le persone con disabilità visiva è permesso decodificare le opere attraverso una tavola degli elementi chiamata “Maris World Standard Table”. Tavola in cui ad ogni colore sono associati dieci riquadri realizzati con sabbia di granulometrie differenti e nei quali ad una maggiore granulometria corrisponde una tonalità più scura del colore associato. E per rendere distinguibili i colori, ciascuna tonalità è contraddistinta da una specifica fragranza, graduata per intensità.

In tal modo, una volta apprese le regole di comprensione della Maris World Standard Table, anche queste persone potranno godersi e cimentarsi nelle opere rappresentate. Inoltre si tratta di un’arte ben diversa da quelle tradizionali, perché in questo modo le persone sono obbligate a superare le classiche barriere fisiche e vengono, di conseguenza, più attirate e coinvolte.

Maris World Standard Table, opera dell’artista nipponica Liku Maria Takahashi

Conclusioni

Recentemente questo metodo artistico è giunto anche in Italia con la mostra denominata “Il Metodo Maris: sinestesie d’arte per abilità differenti”, la quale si è tenuta nel mese di luglio al Museo del Tessile di Chieri, a Torino.

In quell’occasione all’artista Liku Maria Takahashi è stato assegnato il Premio “Navetta Arcobaleno”, riconoscimento ottenuto “Per essersi distinta nel coniugare un linguaggio multisensoriale d’inedito conio con l’arte tessile, le sue suggestioni e i suoi intrecci culturali così da stimolare creatività e realizzare una comunione d’intenti fra persone di ogni dove”.

Inoltre l’artista durante l’evento ha condotto dei laboratori artistici riservati ai bambini e agli adulti affetti da disabilità visiva, nei quali è stato riprodotto con il metodo Maris un “Trifoglio blu” (creato negli anni Venti dallo Studio Serra&Carli di Chieri e conservato su carta millimetrata nell’archivio storico dello stesso Museo).

Valeria Glaray

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Valeria Glaray

Laureata in Servizio Sociale ed iscritta alla sezione B dell’Albo degli Assistenti Sociali della Regione Piemonte. Ha un particolare interesse per gli argomenti relativi alla psicologia motivazionale e per le pratiche terapeutiche di medicina complementare ed alternativa. Amante degli animali e della natura.

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