• 23 Novembre 2024
  • POLITICA

Ddl Zan, stop al Senato

Ddl Zan, stop al Senato. Passata la tagliola con voto segreto ammesso dalla presidente Casellati. Pd e M5S parlano di tradimento

Stop al Senato del Ddl Zan. Oggi è passata la ‘tagliola’ e non ci sarà l’esame degli articoli del provvedimento. Il risultato è frutto del voto segreto permesso dalla presidente Elisabetta Casellati.  Hanno votato a favore  154 senatori, 131 contrari, 2 astenuti. Subito dopo l’esito del voto dell’aula Casellati ha convocato la conferenza dei capigruppo.

Il deputato Pd promotore e firmatario del provvedimento, Alessandro Zan non ha preso bene la vicenda. In un post su Twitter ha sfogato il suo malcontento. “Chi per mesi, dopo l’approvazione alla Camera, ha seguito le sirene sovraniste che volevano affossare il ddl Zan è il responsabile del voto di oggi al Senato. È stato tradito un patto politico che voleva far fare al Paese un passo di civiltà. Le responsabilità sono chiare”.

Arrivate due richieste di voto a scrutinio segreto sul Ddl Zan

I senatori Calderoli e La Russa hanno richiesto il voto a scrutinio segreto. La presidente Elisabetta Casellati ha ritenuto ammissibili queste richieste in base al regolamento. La presidente non vuole entrare nel merito della questione si limita a dire di avere “esclusivamente dato un giudizio sulla votazione segreta che è una questione puramente giuridica“.

Hanno voluto fermare il futuro. Hanno voluto riportare l’Italia indietro. Ma il Paese è da un’altra parte. E presto si vedrà. #DdlZan“. Commenta su Twitter il segretario del Pd Enrico Letta.

Sul ddl Zan registriamo un passaggio a vuoto su un percorso di civiltà e di contrasto a ogni forma di discriminazione e violenza per l’orientamento sessuale. Chi oggi gioisce per questo sabotaggio dovrebbe rendere conto al Paese che su questi temi ha già dimostrato di essere più avanti delle aule parlamentari”. Così in un post il Presidente del M5s Giuseppe Conte.

ddl zan

Lega e Fratelli d’Italia soddisfatti del risultato ottenuto

Grande soddisfazione tra le fila della Lega e quelle di Fratelli d’Italia, tra i partiti politici che da sempre si sono schierati contro l’approvazione degli emendamenti del Ddl Zan. Il leader leghista Salvini sui social etichetta questo risultato come la sconfitta personale di Enrico Letta, segretario Pd, che è stato punito per la sua arroganza.

Ha rifiutato ogni dialogo e ogni proposta di cambiamento arrivate dalle famiglie, dalle associazioni, dal Papa e da esponenti del mondo LGBT e femminista. – sottolinea Salvini, che poi commenta l’esito del voto a Palazzo Madama –Risultato? DDL Zan bocciato, mesi e anni di discussioni inutili. Se si vuole ripartire da basi solide e condivise, togliendo dalla contesa i bambini, la libertà di educazione e la censura per chi ama e difende la famiglia, la Lega c’è.”

Per Giogia Meloni cala definitivamente il sipario sul Ddl Zan, definita una “pessima proposta di legge” che FdI ha contrastato con coerenza e nel merito fin dall’inizio. “Non abbiamo mai cambiato idea e lo abbiamo dimostrato oggi in Senato: siamo stati l’unico gruppo interamente presente e unito nel voto. – prosegue la presidente di Fratelli d’Italia, che coglie l’occasione per lanciare un attacco alla sinistra e ai cinque stelle: “Patetiche le accuse di Letta, Conte e della sinistra: i primi ad aver affossato la legge sono i suoi stessi firmatari, Zan in testa, che in questa proposta hanno scritto e difeso fino alla fine norme e principi surreali (dal self-id al gender nelle scuole) che nulla avevano a che fare con la lotta alle discriminazioni.

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Valentina Roselli

Laureata in Scienze Politiche, giornalista, ha iniziato come cronista per importanti testate nazionali e locali, ha collaborato con alcuni periodici di attualità occupandosi di politica ed è stata direttrice editoriale del quotidiano "Notizie Nazionali". Negli ultimi anni ha lavorato come ghostwriter e ha collaborato ad inchieste giornalistiche di attualità per radio e tv online.

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