A Marmomac fiera che si è tenuta a Verona gli ultimi giorni di settembre, sono stati presentati quarzi e ceramiche spacciandoli per marmo, suscitando le ire dei produttori del Consorzio
Marmomac a Verona Fiere dal 27 al 30 settembre, è il punto di incontro internazionale del professionisti del marmo. Oggi più che mai, l’esigenza della ripartenza è forte e i fondi investiti nel settore consistenti. Il nostro paese grazie al celeberrimo e storico marco di Carrara riveste un ruolo guida a livello internazionale.
“Ho visto voglia di ripartenza nonostante ci venga segnalata una presenza limitata di operatori extra-continentali. Abbiamo avuto la possibilità di partecipare a diversi confronti, in particolare sull’economia circolare, riuso e certificazioni ambientali. Strumenti che evidenziano dove si colloca la pietra naturale rispetto ad altri prodotti ornamentali.” Dichiara Matteo Venturi, presidente della delegazione di Massa Carrara di Confindustria.
Venturi , nel suo discorso segnala una scorrettezza: “Ho notato la presenza all’interno di una fiera dedicata al marmo, di un prodotto che marmo non è. Si tratta piuttosto di e cioè le ceramiche, quarzo e sintetici. Una scelta discutibile da parte degli organizzatori, che rischia soltanto di aumentare la confusione nel consumatore. Nei prossimi giorni alcuni associati di Confindustria, legittimi proprietari di nomi e marchi, agiranno per vie legali per la tutela dei propri interessi e quelli dei consumatori“.
“Spacciare per marmo prodotti che sono quarzo, pieni di resine, inchiostri etc. con la scusa di finti temi green,non è altro che una truffa al consumatore e una violazione di un marchio registrato. Mi auguro che Comune di Carrara e Regione Toscana ci aiutino a tutelare in tutte le sedi opportune un prodotto naturale che ha un legame plurimillenario con il nostro territorio ed il nostro Pil. La tutela del marmo, la tutela della pietra naturale autentica, sarà un tema di cui chiederemo conto anche ai candidati alle prossime elezioni amministrative.
Secondo il presidente degli Industriali di Massa Carrara occorre che la politica, le istituzioni e le imprese, si oppongano ad una truffa per tutelare la legittimità di un prodotto che è identità locale e patrimonio nazionale.