Il ministro del Turismo Garavaglia, il direttore di Repubblica Molinari e il presidente di Slow Food Petrini discutono a Cheese del legame tra il buon cibo e la ripartenza turistica per generare ricadute per chi vive il territorio
Il turismo gastronomico è una voce importante. Se ne è parlato nel corso della manifestazione Cheese a Bra. Il 70% dei turisti reputano fondamentale l’offerta gastronomica nella scelta della meta delle vacanze. Il 90% desidera vivere esperienze legate al cibo durante il viaggio. Secondo Roberta Garibaldi, docente di Tourism Management all’Università di Bergamo e presidente dell’Associazione italiana turismo enogastronomico, rivelano l’importanza del settore nel trainare l’intero comparto.
Il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, spiega che finalmente l’Italia si doterà di un piano per il turismo enogastronomico, per vincere la sfida e guadagnare nuove quote di mercato. Sarà possibile organizzando meglio le risorse e farle conoscere. Il Ministro cita le Langhe e l’intero Nord-ovest italiano che, hanno saputo generare valore e promuovere un turismo legato all’enogastronomia.
Carlo Petrini, presidente di Slow Food, fa notare che c’è un altro aspetto da tenere in considerazione: “Quello di garantire agli abitanti di vivere bene, perché non può esserci turista felice se la gente che vive nel posto non lo è“.
Il presidente di Slow Food ha detti che i nostri borghi, stanno perdendo del valore. Non ci sono più le botteghe alimentari, non ci sono più le osterie, scuole e nemmeno più i parroci. “Dalla tecnologia può arrivare un aiuto, secondo il ministro Garavaglia: “Grazie al digitale riusciremo a far conoscere anche l’ultimo pezzetto del nostro bel Paese. Sta ai singoli territori sfruttare anche i mezzi tecnologici di cui oggi disponiamo e lavorando sul marketing territoriale“.
“Oltre a sviluppare le doti comunicative dei territori – ha concluso Petrini – abbiamo bisogno di mantenere in vita presidi di economia vera, anche per quanto riguarda le produzioni alimentari: perché se non ci sono più contadini, agricoltori e artigiani, che cosa potremo comunicare ai potenziali turisti“.