• 22 Novembre 2024
  • CULTURA

Christine de Pizan la prima eccellenza italiana al femminile

Google ricorda i 657 anni dalla nascita di Christine de Pizan, italiana naturalizzata francese è la prima scrittrice donna della storia e antesignana del femminismo

Chi apre Google oggi 11 settembre 2021 vede una miniatura medievale che ritrae una donna dell’epoca china su uno scrittoio. Quella donna e Christine de Pizan, nata Cristina da Pizzano a Venezia, 1364. Christine è stata la prima una scrittrice e poetessa della storia, un’italiana naturalizzata francese. 

Christine de Pizan è definita la prima scrittrice professionista della storia in pieno medioevo. Una vera scrittrice che produsse opere autobiografiche e non attingono alla tradizione  religiosa o mitologica, come era frequente al tempo.  Nel 1404 ha redatto una biografia di Carlo V di Francia riportando eventi di cui era stata testimone oculare e consultando fonti bibliografiche.

Cristina nacque a Venezia nel 1365, figlia di Tommaso da Pizzano, un medico di origini bolognesi passato poi all’astrologia. Invitato dal re di Francia Carlo V e il re d’Ungheria Luigi il Grande alla propria corte. Tommaso scelse la Francia, dove si trasferì nel 1369 con la moglie e i figli Cristina, Paolo e Aghinolfo.

Christine de Pizan ebbe una vita serena

Tommaso, nonostante il parere contrario della consorte impartì alla figlia un’educazione letteraria approfondita, cosa assai rara per una donna dell’epoca. Christine componeva poesie e ballate molto apprezzate a corte e crebbe in un ambiente di corte stimolante e intellettualmente vivace. La ragazza aveva accesso alla Biblioteca Reale del Louvre, una biblioteca senza pari in Europa per la quantità e la qualità dei preziosi libri splendidamente miniati.

Sposa a 15 anni

Nel 1379, a quindici anni, sposò Étienne de Castel, notaio e segretario del re, con cui ebbe tre figli. Un matrimonio sereno e felice, che Christine rimpiangerà spesso nei suoi scritti: il marito infatti morì per una epidemia nel 1390. Espresse il suo dolore in molte poesie, la cui più famosa è probabilmente Seulete sui.

Il padre , morì nel 1385 e re Carlo V nel 1380, rimase sola con tre figli e un’anziana madre da accudire, la famiglia caduta in disgrazia presso il nuovo sovrano Carlo VI, a 25 anni Christine dovette compiere una simbolica metamorfosi, diventando più autonoma e indipendente.

Mentre era impegnata in cause legali e in un’apprezzata attività di calligrafa compose in soli due anni Le Livre des cent ballades, che ebbe un grande successo e grazie al quale ottenne protezione e committenze da illustri personaggi, quali i duchi Filippo II di Borgogna e Giovanni di Valois, fratelli del compianto Carlo V, e la regina consorte Isabella di Baviera. Queste protezioni le permisero di dedicarsi esclusivamente alla scrittura e all’attività di poetessa e intellettuale, ottenendo riconoscimenti e attestazioni di stima, anche da personaggi come Jean Gerson e Eustache Deschamps.

Prima femminista nella storia

Scrisse moltissimo, aiutata da una naturale facilità di scrittura: tra gli altri Le Livre de Corps de Police, in cui incoraggia i principi ad aiutare le vedove, l’autobiografico L’Avision-Christine, L’Epistre au Dieu d’Amours, in cui condanna chi usando l’amore inganna e diffama le donne, Le Livre de Trois Vertus, ideale continuazione del citato La Città delle Dame, nel quale incoraggia le donne a essere forti e a uscire dagli stereotipi sessuali. Scrisse inoltre una biografia nel 1404 del re Carlo V nel solco della tradizione letteratura medievale degli specula principum, scritti cioè dediti ad educare il futuro sovrano.

A capo di uno Scriptorium il locale destinato, nei conventi, al lavoro degli amanuensi, riproduceva libri miniati molto apprezzati, è molto famosa inoltre per aver dato inizio alla cosiddetta Querelle des femmes: dopo avere letto due opere rispettivamente di Boccaccio e di Jean de Meun, che difendevano l’idea che la donna è per natura un essere vizioso, consegnò alla Regina Isabella un’opera intitolata la Città delle Dame, in cui elencava esempi di donne virtuose e importanti nella storia dell’umanità.
Nel 1418, all’età di 53 anni, Christine de Pizan si ritirò in un convento. Dopo undici anni di silenzio scrisse il suo ultimo lavoro sulla sua contemporanea Giovanna d’Arco del 1429, il primo entusiastico poema su Giovanna D’Arco e l’unico a essere composto mentre era ancora viva.
La data della sua morte si aggira intorno al 1430.

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Valentina Roselli

Laureata in Scienze Politiche, giornalista, ha iniziato come cronista per importanti testate nazionali e locali, ha collaborato con alcuni periodici di attualità occupandosi di politica ed è stata direttrice editoriale del quotidiano "Notizie Nazionali". Negli ultimi anni ha lavorato come ghostwriter e ha collaborato ad inchieste giornalistiche di attualità per radio e tv online.

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