Il virus si sta dimostrando un campione di trasformismo con oltre trenta varianti, ma sono quattro quelle su cui si concentra l'attenzione dei medici
Il Covid varia orami è risaputo. Si contano almeno uno trentina di versioni anche se quelle che destano maggiori preoccupazioni sono quattro, alle quali è stato dato dall’Oms il nome delle lettere dell’alfabeto greco: Alfa, Beta, Gamma e Delta e quest’ultima si sta diffondendo a vista d’occhio a livello mondiale e sta dominando anche il nostro paese con il 91% dei casi di infezione.
Nel secondo gruppo di varianti sotto osservazione: Eta, Iota, Kappa e Lambda. Lambda è quella ritenuta più pericolosa e resistente al vaccino ed fortunatamente non presente in Italia.
Ci sono inoltre 11 mutazioni le mutazioni per le quali l’Oms indica l’“allerta da monitoraggio”. E’ uscita dalle rilevazioni le variante Zeta che ha colpito il Brasile a gennaio 2021 -e la variante dapprima definita “filippina” (P.3), poi diventata theta.
La variante Alfa individuata per la prima volta nel Regno Unito nel dicembre 2020 si è diffusa in tutto il mondo rimpiazzando la versione precedente del virus SarsCoV2. Si trasmette infatti con un’efficienza maggiore del 50%. è responsabile del 3,6% dei casi.
La Beta inizialmente definita “sudafricana” perché individuata in Sud Africa nel settembre 2020, dopo un periodo di silenzio è tornata a riaffacciarsi con una diffusione che attualmente è in Italia dell’1%. La Gamma identificato in Giappone e in Brasile nel 2021 , nel luglio scorso ha iniziato a diminuire di efficacia.
La variante Delta è la dominante e in fase di crescita in tutto il mondo dal Nord America all’Europa fino all’Asia e all’Oceania. Identificata per la prima volta in India, si è diffusa rapidamente a livello planetario con un tasso di contagio superiore alla precedente Alfa fra il 50% e il 60% . Si è molto diffusa in Canada, con il 100% dei casi, seguito da Regno Unito (99,8%) e Stati Uniti (95%).
La Eta è la prima delle quattro “Variants of interest” secondo la classificazione aggiornata dall’Oms: individuata per la prima volta in Nigeria a dicembre sta ormai scomparendo, così come la variante IOTA Identificata a New York che in Italia si è ridotta fino a sparire e la variante Kappa identificata per la prima volta in India nell’ottobre del 2020, in Italia non c’è più.
La variante Lamdba scoperta in Perù è fortemente contagiosa e si è già ampiamente diffusa in tutta l’America settentrionale in molti Paesi europei. E’ tenuta sotto stretto controllo a causa di due mutazioni che la rendono altamente infettiva, entrambe sulla proteina Spike, l’artiglio molecolare con cui il virus penetra nelle cellule umane.