Due tristi episodi nei confronti di due cavalli hanno funestato i Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Il primo è stato malmenato, il secondo soppresso dopo un infortunio
Due gli eventi subiti dal cavallo della squadra tedesca e dalla squadra svizzera che hanno rattristato queste olimpiadi nel settore delle competizioni equestri. Il primo è stato rivelato dalle immagini del video dove si vede l’allenatrice tedesca Kim Raisner colpire il cavallo Saint Boy con un pugno esortando l’atleta Annika Schleu che lo montava a fare altrettanto. L’altro si riferisce alla soppressione di Jet Set cavallo della squadra svizzera vittima di un infortunio.
Se il secondo triste avvenimento rientra purtroppo nella normalità del mondo equestre, è stato invece scioccante vedere il video che non lascia dubbi sulla violenza dell’allenatrice tedesca nel corso pentathlon moderno. Il cavallo Saint Boy non voleva saperne di gareggiare e lo si può capire perché per questa disciplina i cavalli vengono estratti 20 minuti prima dell’evento e i fantini non possono quindi instaurare con loro un rapporto di fiducia necessario.
Immagini che hanno suscitato indignazione sui social e l’espulsione di Kim Raisner dalle Olimpiadi, come deciso dall’International Modern Pentathlon Federation (UIPM). La delegazione tedesca non ha commentato ufficialmente la decisione, che è stata accolta con favore sui social.
L’altro cavallo sfortunato è stato Jet Set, il cavallo della squadra svizzera che ha dovuto subire l’eutanasia dopo essere stato ferito nell’evento di cross country ai Giochi Olimpici di domenica scorsa. Il cavallo si è gravemente lacerato un legamento della gamba anteriore destra atterrando da un salto. “A causa della gravità della lesione e del dolore che ha causato, il cavallo ha dovuto subire l’eutanasia poco dopo”, si legge nel comunicato del Comitato Olimpico Svizzero. “Abbiamo preso questa decisione in modo che non soffrisse più. Non potevo sopportare di tenerlo in vita e di vederlo soffrire fino alla fine della sua vita”, ha spiegato il fantino, il parigino Robin Godel, che nell’incidente non è rimasto ferito.
“Era un cavallo fantastico, posso capire quanto sono stato fortunato ad averlo. Raramente ho avuto un cavallo come lui. Lo amavo“, ha aggiunto il fantino dispiaciuto per i “messaggi di odio” rivoltigli sui social dopo che il cavallo è stato soppresso. “Le persone che non conoscono il nostro mondo non possono capire. Ma che vengano a trovarci in scuderia o in gara per capire che non forziamo i cavalli a farlo. Se non volessero, non si muoverebbero. Prima dell’inizio della gara, Jet Set era così eccitato che mordeva il freno”, ha raccontato Robin Godel.