• 23 Novembre 2024
  • SPORT

Messi, finisce l’avventura blaugrana: salta il rinnovo. Dove andrà la pulce?

Quale sarà la prossima destinazione della Pulce? Paris Saint-Germain, Manchester City, Inter oppure la Juve in caso di addio di Ronaldo?

Ormai la notizia è ufficiale: nonostante Lionel Messi e il Barcellona avessero di comune accordo deciso di prolungare il contratto per altri cinque anni, il club blaugrana è stato costretto a tornare sui suoi passi e comunicare al capitano che viste le difficili condizioni economiche in cui versa il club non è possibile sottoscrivere il prolungamento a circa 35 milioni di euro a stagione.

Ieri sera intorno alle 19:30 la società spagnola ha pubblicato sul proprio sito un comunicato nel quale ha evidenziato che si tratta di una decisione obbligata dettata da “ostacoli economici e strutturali“. In parole povere se la Pulce avesse sottoscritto il proungamento di contratto il Barça avrebbe violato il regolamento della Liga. Nella nota il club ha poi ringraziato il numero dieci per il grande contruibuto donato che ha permesso al club di raggiungere grandissimi risultati e gli ha augurato il meglio sia dal punto di vista personale che professionale.

Addio obbligato: il Barça costretto a salutare Messi a causa del tetto salariale imposto dalla Liga

Spiegato a livello economico ogni club spagnolo ha un tetto salariale da rispettare che dipende da una serie di fattori: retribuzioni salariali, ammortamenti, i costi per i giocatori in prestito e le retribuzioni per cessioni di diritti d’immagine. Ogni anno le società presentano la cifra che reputano possa essere il loro tetto salariale e le autorità della lega spagnola decidono se tale importo è consono o meno. Attualmente i culé spendono 347 milioni di euro, il 48% in meno rispetto a due anni fa (671,4 milioni), ma i vertici della Liga vorrebbero dimezzare ulteriormente la cifra e farla arrivare a 160 milioni: ossia 187 milioni in meno.

Lionel Messi

Crisi economica acutizzata dal Covid e spese pazze nel mercato: ora il club blaugrana paga le conseguenze

Nella fattispecie il Barcellona paga a caro prezzo la crisi economica post Covid e le campagne acquisti fallimentari delle passate stagioni. Nemmeno la vendita di Neymar per 222 milioni al Psg nel 2017 era riuscita a sanare in parte i debiti del club che a inizio anno superavano abbondantemente il miliardo di euro (1.173 milioni). Il presidente Laporte aveva rifinanziato il club per oltre 500 milioni, una mossa che ha permesso di far approdare in questa sessione di mercato campioni del calibro di Depay, Aguero, Eric Garcia e Emerson Royal. Anche se ad onor del vero i primi tre sono arrivati a parametro zero, mentre l’ultimo è stato pagato solo 9 milioni di euro. Inoltre sono gia stati ‘messi’ (scusate il gioco di parole) alla porta Pjanic e Umtiti concedendogli ‘la carta de libertad‘ e si attendono offerte per Griezmann, Coutinho, Dembelé, Braithwaite, Neto, Lenglet.

Fa sorridere pensare che solo due anni fa l’attaccante francese era stato pagato 120 milioni e il portiere brasiliano 35 milioni (26+9 di bonus), Lenglet nel 2018 era costato 36 milioni e Braithwaite 18 milioni, per non parlare di Dembelé acquistato nel 2017 per ben 105 milioni più 40 di bonus e Coutinho per 120 milioni più 40 milioni di bonus. Facendo un calcolo rapido solo questi sei calciatori sono stati pagati 514 milioni (bonus compresi), ma a quanto possono essere venduti oggi? Molto probabilmente sarà complicato arrivare almeno alla metà di quanto investito.

Lionel Messi accanto al rivale di una vita Cristiano Ronaldo
Lionel Messi accanto al rivale di una vita Cristiano Ronaldo

Nuova vita professionale per ‘la Pulga’: quali le possibili destinazioni?

Vent’anni di carriera sono difficili da dimenticare. Finisce un’era, molto probabilmente la più luminosa della storia culé: 3 anni nel settore giovanili e 17 anni da professionista, con la maglia blaugrana ha vinto 10 volte il campionato iberico (l’ultimo risale alla stagione 2018/19), 4 Champions League (4 delle 5 totali), 3 Mondiali per club, 3 Supercoppe Uefa, 7 Coppe di Spagna e 8 Supercoppe spagnole. Senza dimenicare i 6 Palloni d’Oro, 1 titolo Fifa World Player e 6 Scarpe d’oro conquistate a livello individuale. È il giocatore con il numero massimo di presenze (778) e il maggior numero di gol (672); se considerassimo anche le stagioni con il Barcellona C e B le presenze sarebbero 810 e le reti 683. Un mito a strisce blu e granata.

Lo scorso anno si era ipotizzato un approdo in maglia nerazzurra della Pulce, ma visto il periodo non florido per i campioni d’Italia in carica che hanno venduto Hakimi al Psg per 60 milioni e sarebbero in procinto di cedere Romelu Lukaku per circa 120 milioni di euro al Chelsea l’ipotesi italiana sembra molto remota. Anche se un’eventuale addio di Cristiano Ronaldo alla Juventus, da sempre rivale designato, potrebbe far riflettere i vertici bianconeri a patto che il ‘diez’ argentino accetti uno stipendio simile a quelloi atttuale del numero 7 portoghese intorno ai 30 milioni netti.

Ma le piste più probabili sembrano quelle che portano ai petroldollari: il Paris Saint-Germain sembra tra le più serie candidate ad acquisire sue le prestazioni. Se l’operazione andasse a buon fine i parigini avrebbero realizzato una delle sessioni di calciomercato migliori di sempre non tanto a livello economico, dove sembra che siano gli unici a farsi beffe del Fair Play finanziario, quanto a livello qualitativo. Messi si aggiungerebbe alla schiera si superstar appena approdate sulla sponda della Senna composta dal portierone azzurro Gigio Donnarumma, i difensori Sergio Ramos e Achraf Hakimi, e il centrocampista olandese Georginio Wijnaldum.

Più difficile l’ipotesi Machester City, anche se molto romantica visto che il tecnico dei citizen Pep Guardiola e l’asso argentino vantano un legame speciale: hanno vissuto insieme 4 anni al Barça, dal 2008 al 2012, conquistando tre volte La Liga, 2 Champions League, 3 Coppe del Mondo per club, 2 Supercoppe Uefa, 2 Coppe di Spagna e 3 Supercoppe spagnole. Probabilmente è l’allenatore che lo ha fatto crescere maggiormente come uomo e come calciatore in tutta la carriera. Ma l’arrivo di Grealish alla corte degli Sky Blues per 117 milioni, che per la cronaca ha preso la maglia numero 10 ed è tra i beniamini dei tifosi inglesi a prescindere dalla fede calcistica, sembrerebbe escludere un possibile approdo.

Quasi impossibile l’ipotesi Chelsea che per quanto abbia un presidente, Roman Abramovich, capace di investire cifre importanti come avevamo anticipato starebbe concentrando tutte le forze economiche sul ritorno di Lukaku con i Bleus.

Quale sarà la prossima destinazione di Lionel Messi? Esprimeteci la vostra opinione nella sezione ‘commenti’ al fondo di questo articolo.

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Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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