La salute sessuale e quella mentale sono strettamente connesse: cerchiamo di capire perché sia aumentato l'uso di ansiolitici ma calato quello delle "pillole del piacere"e dei contraccettivi.
Durante questo anno e mezzo passato con l’ansia da Covid – non che sia finita ma vogliamo essere ottimisti a riguardo – la nostra salute mentale è stata messa a dura prova: paura di non farcela col lavoro, famiglie obbligate a convivere in casa con figli sempre presenti, distrazioni azzerate ed un uso sconsiderato di alcool che oltre ad aver messo a repentaglio la salute in generale, ha contribuito a destabilizzare il desiderio tour court.
Tutti più stressati e poco propensi a far l’amore ed il calo delle nascite si è già fatto sentire: meno 10% dall’anno precedente. Può anche essere perché in un momento difficile come questo è naturale avere dei dubbi sul progetto di un bimbo.
Durante il lockdown niente distrazioni: no al calcetto/tennis o con gli amici per lui e per lei palestra/yoga amiche. Azzerati i corsi di qualsiasi genere e seguirli sul web a casa ci è piaciuto per le prime due volte, poi abbiamo iniziato ad apprezzare che dovessimo attraversare la città durante le ore di punta per raggiungerlo.
Così il mercato del lavoro ci ha proposto lo smartwork: fantastico non puntare la sveglia prestissimo e lavorare in pigiama o almeno con la parte inferiore nascosta assieme alle ciabatte, ma col tempo abbiamo iniziato ad avere nostalgia persino dei lunghi spostamenti per raggiungere il posto di lavoro e pure del caffè osceno della macchinetta dell’ufficio.
Non vi è mai capitato di trascorrere un fine settimana con la famiglia, dopo un’impegnativa settimana di lavoro, e non aspettare altro che arrivi il lunedì? Capita, indipendentemente dal nostro amore smisurato per la stessa si sente il bisogno quasi fisiologico di uscire da casa, soprattutto quando i bimbi sono piccoli e/o gli impegni domestici ci sovrastano.
Così, era bellissimo ritrovare il partner a casa, possibilmente con i figli a scuola, per poterci concedere quei momenti di intimità risicati ma intensi, per poi tornare alla normale routine.Invece avere sempre il compagno/la compagna a disposizione, abbruttito/a dallo smartworking, non ha aiutato il desiderio a crescere.
Per le coppie non conviventi o distanti, le possibilità degli incontri ha ridotto drasticamente i rapporti di coppia e nonostante l’aiuto delle videochiamate la sessualità è stata inibita non poco.
Riguardo i single la pandemia ha reso impossibile incontrare nuove opportunità e la paura del contagio ha portato la gente ad essere molto più cauta ed ha inibito qualsiasi incontro di natura sessuale.
Naturale che dopo un periodo di grande distacco dal mondo, di preoccupazioni e di calo della libido, non sia facile ritornare alla normalità. Non siamo macchine che si accendono/spengono alla bisogna.
Va da sé che ci sia una ripresa titubante del desiderio e che sia ancora molta la paura del contagio che ci ha abituati alla distanza. Una buona attività sessuale aiuta ad accrescere il benessere generale ed è auspicabile che le coppie la ritrovino, per un futuro migliore ed una vita appagante al 100%.