Sono stati necessari i tempi supplementari all’Italia per superare di misura l’Austria negli ottavi di finale dei Campionati Europei di calcio. Alla fine gli azzurri hanno vinto per 2-1, un risultato che permette di approdare ai quarti di finale, che si disputeranno venerdi contro la vincente di Portogallo – Belgio, con questi ultimi favoriti. A deciderla sono stati due tra i più giovani: Chiesa e Pessina, entrambi subentrati nella parte finale della partita.
La partita con l’Austria, giocata nel mitico stadio di Wembley, è stata molto più complicata di quanto si temesse alla vigilia. Alla fisicità gli avversari hanno accoppiato una tecnica individuale e un’organizzazione collettiva che l’hanno resa una squadra ostica e difficile da superare. Infatti a Bonucci e compagni non sono bastati i tempi regolamentari, conclusi sullo 0-0, per avere la meglio.
L’Italia è partita abbastanza bene e, dopo un decina di minuti di studio, ha preso in mano le redini del gioco e con un fraseggio a centrocampo fatto di passaggi brevi e rapidi è riuscita a chiudere gli avversari nella loro trequarti. Una supremazia territoriale e un possesso palla che non hanno però prodotto grandi occasioni, se si esclude un palo colpito da Ciro Immobile con un tiro da lunga distanza.
Tutt’altra musica nella ripresa, con gli austriaci che sono saliti in cattedra ed sono riusciti ad andare in goal con Arnautovic al 65′, annullato dal Var per un fuorigioco millimetrico. La reazione dell’Italia allo scampato pericolo non vi è stata e sino alla fine dei tempi regolamentari non vi è mai stata la sensazione di poter far propria la partita, nonostante la vivacità portata dal cambio della linea mediana con Locatelli e Pessina che hanno sostituito Barella e un poco illuminato Verratti. Sempre in tema di cambi, decisivi gli innesti di “Gallo” Belotti per Immobile e soprattutto di Chiesa per uno spento Berardi.
Con il risultato di parità si sono giocati i supplementari, con staff tecnico intorno a Mancini, molto teso per tutta la partita, e i tifosi presenti allo stadio e disseminati in molte piazze del Paese a soffrire e a temere una clamorosa sconfitta. A sbloccare il risultato ci ha pensato Chiesa, che servito da Spinazzola, ha saltato un avversario e con un preciso tocco ha messo la palla sul secondo palo, rendendo vano il tuffo del portiere. L’Austria ha patito lo svantaggio e cosi l’Italia ha amministrato il gioco ed ha piazzato il colpo del Ko con Pessina, bravo a sfruttare una palla vagante in area.
Quando tutti assaporavano la vittoria, a mettere sofferenza nel finale ci ha pensato una rete di Kalajzic a 5′ dal termine. Poi il risultato non cambia più e alla fine in campo è stata festa grande per gli azzurri. Una partita portata a casa con i denti, con determinazione, ma anche con un pizzico di buona sorte, che non guasta mai e serve per arrivare a grandi traguardi. Certo Mancini, che si dichiara soddisfatto e non potrebbe fare altrimenti, dovrà esaminare bene la condizione dei suoi giocatori e rivedere magari alcune scelte soprattutto a centrocampo e nel tridente d’attacco in vista del prossimo match.