Christian Eriksen si sottoporrà ad un intervento chirurgico durante il quale gli verrà impiantato un defibrillatore cardiaco sottocutaneo. A comunicare la notizia la nazionale danese, che attraverso una nota ufficiale pubblicata sui canali social spiega quanto è stato comunicato al medico della selezione Morten Boesen da parte degli specialisti del Ringshospitalet, la struttura nel quale è ricoverato il centrocampista in forza all’Inter: “Dopo tutti gli esami cardiaci effettuati è stata decisa la necessità di impiantare un defibrillatore sottocutaneo. Uno strumento necessario dopo l’attacco cardiaco causato da un’aritmia.”
“Christian ha accettato la soluzione, suggerita da tutti gli specialisti internazionali e nazionali interpellati, che hanno tutti raccomandato questo tipo di trattamento – si legge nel comunicato, che poi lancia un accorato appello a tutti coloro che hanno preso a cuore le sorti del trequartista ex Tottenham – Chiediamo a tutti di garantire a Christian e alla sua famiglia la tranquillità e la privacy nei prossimi giorni“.
In molti si domandano se Eriksen potrà tornare a giocare o meno. Un quesito al quale sarebbe troppo prematuro rispondere ora. Quello che ci è dato sapere è che tra circa un mese Christian dovrà sottoporsi ad una nuova visita approfondita. Inoltre la Gazzetta dello Sport ipotizza che a causare l’arresto cardiaco possa essere stata una miocardia, anche se in questo senso gli specialisti che hanno in cura il calciatore non hanno fornito alcun dettaglio specifico.
Un altro tema importante riguarda il defibrillatore sottocutaneo: nel caso in cui non si trattasse di una misura temporanea non potrebbe più calcare i campi della Serie A. In Italia il regolamento lo consente. Mentre ad esempio in Olanda è consentito, come dimostra il caso del difensore dell’Ajax Daley Blind.
L’augurio di tutti è quello che Christian possa ristabilirsi in fretta, tornare a riabbracciare i propri cari e in seguito ci sarà il tempo per pensare alla carriera. Nonostante il suo futuro di calciatore sia in bilico Eriksen ha avuto il merito di unire i tifosi di tutto il mondo sotto un’unica bandiera, impresa che pochissimi atleti nella storia di questo sport sono riusciti a realizzare.
E più in generale la Danimarca, grazie alla prontezza del capitano Kjaer, la cui manovra per liberargli le vie respiratorie, e l’intervento tempestivo dello staff medico, il tutto unito al muro rosso formato dai compagni di squadra che lo hanno protetto dagli sguardi del pubblico in un momento così critico, ha avuto il merito di rendere questo torneo continentale più umano.
Un merito che dovrebbe essere riconosciuto dalla Uefa: sarebbe straordinario se la nazionale danese venisse premiata con un riconoscimento speciale, come ad esempio il premio Fair Play, e che venisse consegnato dallo stesso Eriksen nelle mani di Kjaer, che lo riceverebbe a nome di tutta la Danimarca. Chissà se a Nyon qualcuno ci stia facendo un pensierino.