Anche nel mondo dell’intrattenimento cinematografico e televisivo Amazon fa sul serio: oggi la società guidata da Jeff Bezos ha annunciato che acquisirà gli Mgm Studios, storica compagnia di produzione cinematografica statunitense, per la cifra monstre di 8,45 miliardi di dollari.
Con questa mossa la più grande internet company del pianeta lancia ufficialmente il guanto di sfida ai principali competitors operanti nella distribuzione via internet di film, serie tv e altri contenuti d’intrattenimento a pagamento come Netflix, Disney+, Hulu, Apple Tv, Hbo Max, Starz Play e Peacock. La scalata nel mercato dello streaming era già cominciato a partire dal settembre del 2006 con il lancio di Amazon Unbox, che dopo diversi passaggi (Amazon Instant Video nel 2011 e Amazon Video nel 2015) nel 2018 si è trasformato definitivamente in Prime Video, tra i più popolari servizi di video on demand.
L’accorpamento della Metro Goldwyn Mayer è la seconda più grande acquisizione nella storia di Amazon, dopo l’acquisto da 13,7 miliardi di dollari di Whole Foods nel 2017. L’acquisizione permetterà al colosso statunitense di avere a disposizione la più vasta cine-libreria del mondo composta da oltre 4.100 titoli e più di 10.400 episodi di serie televisive. Quasi 100 anni di storia cinematografica che andranno ad arricchire il lavoro degli Amazon Studios, che si concentra nel produrre show per la tv.
“Mgm ha un vasto catalogo con oltre 4.000 film”, ha dichiarato Mike Hopkins, senior vice presidente di Prime Video e Amazon Studios, sottolineando “il vero valore finanziario di questo accordo è il tesoro di proprietà intellettuale del catalogo”. “L’opportunità di allineare la storia di MGM con Amazon è stimolante”, ha osservato Kevin Ulrich, presidente del consiglio di amministrazione di MGM.
Il primo film originale distribuito da Amazon è stato ‘Chi-Raq‘ di Spike Lee nel 2015. Per lo sviluppo di film e serie televisive viene utilizzato anche un modello di crowdsourcing: le sceneggiature sono presentate attraverso il web, vengono esaminate e valutate da altri lettori e dal personale di Amazon. Gli script possono anche essere presentati con la possibilità di permettere ad altre persone di modificarli. In aggiunta vi è un metodo di invio separato per sceneggiatori professionisti.
Le pellicole prodotte dalla Mgm hanno conquistato ben 208 Oscar: come non ricordare kolossal del calibro di ‘Via col vento‘, ‘La tragedia del Bounty‘, il primo ‘Ben-Hur‘ (1926), il musical ‘Il mago di Oz‘, ‘L’uomo ombra‘, ‘Tarzan‘, ‘Cantando sotto la pioggia‘, ‘Ben-Hur‘ del 1959, ‘Il Re dei Re‘ e ‘Quo Vadis‘. Senza dimenticare film indimenticabili che hanno contrassegnato la seconda metà del secolo scorso come ‘Un americano a Parigi‘, ‘2001 Odissea nello spazio‘, le serie cinematografiche dedicate a James Bond e a Rocky Balboa, ‘Il dottor Živago‘, ‘Telma & Louise‘ e ‘Indiana Jones e il tempio maledetto‘.
Senza dimenticare Tom & Jerry, celeberrimo cartone animato creato nel 1940 dal duo Hanna e Barbera. Mentre negli anni 2000 ha avuto grande successo la trilogia cinematografica incentrata sul romanzo lo Hobbit, ‘Millennium – Uomini che odiano le donne‘ e ‘Millennium – Quello che non uccide’, ‘Creed- Nato per combattere‘ e ‘Creed II‘ (entrambi spin-off della saga di Rocky Balboa), ‘Skyfall‘ e ‘Spectre‘ (23esimo e 24simo film dedicata all’agente 007), e la serie tv di successo ‘Vikings‘.
L’accordo storico però potrebbe suscitare qualche malumore a Washington oltre a nuove indagini antitrust. Proprio ieri il procuratore di Washington Dc, Karl Racine, ha lanciato un’azione antitrust contro il Amazon per aver instaurato un vero e proprio monopolio del commercio online. L’accusa è quella di controllare illegalmente i prezzi al dettaglio online soffocando di fatto la concorrenza.
Il colosso statunitense infatti vieta a chi vende i prodotti sulla sua piattaforma di offrire prezzi più bassi o termini d’acquisto migliori sul proprio sito. Un divieto che si traduce in prezzi “artificialmente alti”. Da tempo Amazon è nel mirino delle autorità americane e in molti chiedono all’amministrazione Biden di presentare accuse antitrust contro la società dopo anni di scarsa azione da parte delle autorità federali.
Chissà se anche l’ultima acquisizione del gigante del commercio elettronico verrà messa sotto la lente di ingrandimento delle autorità a stelle e strisce. Intanto immaginiamo che per festeggiare l’esito di questa trattativa Jeff Bezos come Leo il leone, inconfondibile mascotte della Mgm, stia ruggendo dalla soddisfazione. L’immagine della sua testa calva che spunta dal fiocco di pellicola cinematografica presente nel logo sul quale è impressa la scritta ‘Ars gratia artis‘, che significa ‘Arte solo per l’arte stessa’, strapperebbe più di un sorriso. Anche agli agguerriti procuratori degli Stati Uniti