• 21 Novembre 2024
  • ECONOMIA

Bonus collaboratori sportivi, l’appello: “Almeno 800 euro al mese”

In questi giorni non si parla d’altro il bonus collaboratori sportivi é stato confermato nel decreto sostegno varato venerdì in tarda serata, ma non ha affatto soddisfatto chi opera nel settore fitness ed é rimasto fermo dal 24 ottobre scorso a causa delle chiusure dei centri sportivi, delle palestre e delle piscine.

Il Decreto sostegno ha previsto infatti 3 fasce di reddito, quindi non più un bonus mensile uguale per tutti come era accaduto nel 2020, ora il collaboratore sportivo prenderà in base a quanto ha guadagnato nel 2019, lo scopo del bonus, una tantum, dicono dal Governo, quella di aiutare maggiormente chi ha avuto le perdite maggiori.

Vediamo in primis chi potrà beneficiare dell’attuale Bonus e poi le rimostranze che sono state esplicitate da Carlo R del gruppo facebook ‘bonus collaboratori sportivi‘ che ha raccolto molti likes e che ben racchiude le opinioni della categoria, affranta dal fatto che il Governo, a loro dire, li abbia penalizzati ulteriormente.

Decreto sostegno: 3 fasce di reddito per i collaboratori sportivi

Quali le tre fasce?

  • Chi nel 2019 ha percepito meno di 4000 euro l’anno, avrà una tantum pari a 1200 euro.
  • Chi nel 2019 aveva fatturato nella forbice fra 4000 e 10000 avrà diritto a 2400 euro.
  • Infine i soggetti che hanno guadagnato nel corso del 2019 più di 10000 euro avranno diritto ad una tantum pari a 3600 euro.

Inoltre riceveranno il sostegno solo quanti non hanno altre entrate ed hanno avuto un reddito nel 2019, gli altri sono a priori ‘fuori’. Per quanti hanno avuto i ristori precedenti non sarà necessario fare la domanda, l’accredito arriverà in automatico con buona probabilità entro fine aprile. Mentre coloro che non hanno beneficiato del bonus collaboratori sportivi nel 2020 dovranno presentare la domanda dal 1 al 15 aprile. Si stima che, a causa di questi ‘paletti’ dei 429.238 collaboratori sportivi, solo 200 mila avranno il bonus.

E da qui nasce la polemica, specie sui social, vi é chi come Carlo R. che ha postato una lettera, in rappresentanza dei collaboratori sportivi, indirizzata al Governo ed invita tutti gli appartenenti alla categoria a scrivere ai vari esponenti politici affinché vengano rivisti i criteri. Con le tre fasce, scrive, si penalizzano moltissimo tanti lavoratori che prenderanno, a conti fatti, per gennaio, febbraio e marzo solo 400 euro (1200/3) al posto dei precedenti 800. Già la categoria é al collasso, questa pare la ‘mazzata ‘finale, da qui l’appello: ‘dateci almeno 800 euro al mese per sopravvivere’. Le sue parole:

Bonus collaboratori sportivi: la lettera al Governo

“Buongiorno. Le scrivo per conto dei Collaboratori Sportivi di tutta Italia. Anche se Noi non abbiamo un sindacato che ci difende, siamo pronti a lottare per la nostra “sopravvivenza”. Siamo la categoria che forse più di tutte sta soffrendo in questo momento. Da Marzo 2020 ad oggi i nostri luoghi di lavoro (le associazioni sportive, le palestre, le piscine, le scuole di danza, ecc) sono state obbligate a restare chiuse completamente per 9 mesi su 13; negli altri mesi abbiamo cercato di lavorare nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza che ci erano stati comunicati, e nonostante la paura dei cittadini di riprendere a fare Sport, nessun focolaio di Covid si è venuto a creare nelle nostre palestre.

Ad oggi, fine marzo 2021, non ci viene prospettata una riapertura in sicurezza dei nostri luoghi di lavoro, nonostante Noi Collaboratori e Associazioni Sportive siamo pronti a fare sacrifici pur di riaprire. Ci chiediamo però se riprenderemo mai a lavorare. La realtà è che veniamo sempre più dimenticati e messi da parte.

Il Decreto Sostegni ci ha completamente affossati. Nessun contributo a fondo perduto per le ASD, nessun contributo affitti o utenze, e la riduzione del 50% per quasi tutti noi collaboratori del contributo una tantum.

Si è passati da 2400 a 1200 euro. Molti di noi hanno iniziato a lavorare a fine 2019, altri a inizio 2020. Molti non avevano un vero e proprio contratto, il mondo dello Sport non era ben regolamentato. Oggi, con il Decreto Sostegni, è stata introdotta la ripartizione in tre fasce, che sicuramente lei conosce bene. In questo modo però, moltissimi (se non quasi tutti) perderanno quell’aiuto economico che ci ha permesso letteralmente di sopravvivere, far la spesa, mangiare, pagare visite mediche, pagare affitti e utenze. In questo sarà ridotta di molto la platea dei beneficiari di un vero e proprio sostegno.

Ad Aprile 2020, con la prima fase di erogazione di aiuti al mondo dello Sport, si era aperto uno spiraglio per la nostra sopravvivenza, nessuno era stato dimenticato o messo da parte, tutti sono stati aiutati, anche chi aveva dichiarato di aver guadagnato pochi euro nel 2019. E siamo sempre stati grati di quello che è stato fatto. Ma non è possibile ora penalizzare ulteriormente chi ha guadagnato poco nel 2019.

Molti nel 2020 avevano un nuovo contratto, moltissimi ne hanno ottenuto uno in estate. Tantissimi (se non tutti) non hanno potuto avere un rinnovo causa pandemia. Non abbiamo tutele, non abbiamo cassa integrazione.

Non abbiamo chi fa sentire la nostra voce. Perché penalizzarci tutti? Forse perché siamo i più deboli? Le chiediamo di lavorare per noi, di eliminare le tre fasce (tra l’altro, come mai solo nel nostro settore è presente questa divisione in fasce? Perché questa divisione non è presente nel decreto sostegni anche nel mondo del turismo o dello spettacolo o della cultura?). Chiediamo aiuto, chiediamo di far sentire la nostra voce.

Chiediamo l’eliminazione delle tre fasce. Chiediamo di ottenere almeno 800 euro al mese che ci permettono di sopravvivere. Chiediamo di riprendere a lavorare. Grazie dell’attenzione.

Poi al fondo una richiesta ai colleghi, affinché l’appello sia diffuso: “SPAMMATE A TUTTI I POLITICI POSSIBILI E IMMAGINABILI”.

Voi concordate con Carlo o siete tra quelli che sostengono fosse giusto differenziare in base al reddito perché effettivamente chi aveva introiti maggiori, dicono, merita di più, quindi giuste le 3 fasce reddituali, rispetto a chi ha perso meno perché guadagnava già prima poco?

Erica Venditti

Erica Venditti, classe 1981, dal 2015 giornalista pubblicista. Dall'aprile 2012 ho conseguito il titolo di Dottore di Ricerca in Ricerca Sociale Comparata presso l’Università degli studi di Torino. Sono cofondatrice del sito internet www.pensionipertutti.it sul quale mi occupo quotidianamente di previdenza.

Articoli correlati