SANT’ANTIOCO. Mitigato da venti freschi estivi, e arricchito da case colorate, questo borgo di mare in cui l’arte manifatturiera è espressa dalla lavorazione del bisso, una seta naturale ottenuta dai filamenti secreti di alcuni molluschi, dà il nome all’isola maggiore dell’arcipelago delle Sulcis. Situata nel sud della Sardegna, l’isola ospita, tra i suoi 109 chilometri quadrati, la misteriosa spiaggia di Porto Sciusciau. Qui si nascondono numerose grotte nella scogliera, ma una, in particolare, la grotta delle Sirene, un’arcata rocciosa a picco sul mare, si allarga in una rientranza illuminata da alcune feritoie irregolari. Già entrarvi a bordo di una barca è puro incanto per gli occhi, che si riflettono nelle acque cristalline di questo tratto di mare.
I profondi fondali turchesi, poi, richiamano antiche leggende di affascinanti creature femminili, donne con il corpo terminante in coda di pesce, ammaliatrici di marinai che li confondevano con i loro canti. Il mito delle Sirene è sparso un po’ in tutta la Sardegna, ad esempio nel comune di Golfo Aranci, in provincia di Sassari, esiste davvero una sirena che la città ama. Emergendo dal mare si staglia un’opera d’arte sotto forma di scultura ogni sera d’estate, verso l’ora in cui il sole tramonta. È proprio la Sirena di Golfo Aranci, divenuta col suo canto una delle maggiori attrazioni turistiche del luogo.
Tale è l’immagine carismatica esercitata da queste figure mitiche che proprio a Golfo Aranci è nato un progetto, “La Casa delle Sirene”, volto a promuove il nuoto con la coda da sirena. Il “mermaiding” è un’attività acquatica di crescente interesse in tutto il mondo ormai, che, oltre a divertire, combatte lo stress e aiuta a mantenersi in forma, e può essere praticata da adulti e bambini. L’ideatrice del progetto italiano è la biologa e istruttrice subacquea Francesca Magnone, la quale dedica annualmente alle scuole anche momenti di attività motoria ed educazione ambientale, e ha fondato l’Alpha Diving, la prima scuola di mermaiding in Italia.