• 23 Novembre 2024
  • POLITICA

Conte: “Io ostacolo per il nuovo governo? I sabotatori cerchiamoli altrove”

Questo pomeriggio davanti a Palazzo Chigi l’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è tornato finalmente a parlare dopo un breve periodo di silenzio che aveva contraddistinto i giorni successivi alle dimissioni presentate nelle mani del Capo dello Stato. E non sembra affatto casuale che l’ex premier abbia deciso di parlare proprio nel giorno in cui hanno preso ufficialmente il via le consultazioni del presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi per la formazione del nuovo governo.

Una scelta che analizzata in maniera superficiale potrebbe essere valutata come una sorta di passaggio di consegne simbolico tra l’esecutivo precedente e quello che verrà dopo la fine del secondo mandato di Conte, con relativi ringraziamenti di circostanza. Ma uno spettatore più attento avrà sicuramente notato che le parole di colui il quale si è autodefinito ‘l’avvocato del popolo‘ sono tutt’altro che un addio al mondo della politica, ma preparano il terreno ad una nuova discesa in campo. A dirla tutta sembrano il preludio alla formazione di un nuovo gruppo politico che avrà l’ambizione di concorrere alle prossime elezioni.

Conte al M5S e agli ‘amici’ alleati: “Io ci sono e ci sarò”

Nello stesso tempo Conte lancia un messaggio chiaro al Movimento pentastellato e agli alleati di governo, entrambi definiti ‘amici’: ai primi afferma con grande determinazione: “Io ci sono e ci sarò“, mentre agli altri dice: “Dobbiamo continuare a lavorare tutti insieme perché il nostro progetto politico che ho sintetizzato nella formula ‘alleanza per lo sviluppo sostenibile‘ è un progetto forte, concreto, che aveva già iniziato a dare buoni frutti“.

A parere dell’ex capo del governo quel progetto va assolutamente perseguito in quanto offre la possibilità concreta di modernizzare il Paese nel segno della transizione energetica, della transizione digitale e della inclusione sociale. Tre pilastri che toccano le corde dell’anima di coloro i quali hanno a cuore le sorti dell’economia italiane e, diciamolo francamente, della sinistra. Con buona pace di quanto contrariamente affermato sul tema dell’inclusione sociale da Salvini, Meloni e company.

Conte
Giuseppe Conte

L’ex premier, senza mai citarli, attacca Renzi e l’opposizione

Ma gli attacchi agli avversari, sferrati sotto forma di invisibili colpi di fioretto, non finiscono qui. All’inizio della breve conferenza stampa, dopo i sentiti ringraziamenti rivolti al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, descritto come un “prezioso interlocutore” sia per quanto concerne i rapporti istituzionali che quelli personali, e quelli nei confronti “degli ‘amici’ della coalizione che hanno “lealmente collaborato per la realizzazione del nostro progetto politico“, Conte si scaglia contro chi lo definisce un ostacolo alla formazione del nuovo governo.

Viene spontaneo pensare che la critica sia rivolta nei confronti di alcuni giornalisti che negli ultimi giorni hanno riempito pagine e pagine dei quotidiani raccontando del suo grande rimpianto nell’aver presentato le dimissioni e anche nei confronti di colui il quale viene considerato il vero artefice della ‘crisi di governo‘: il leader di Italia Viva Matteo Renzi. Quando afferma “I sabotatori cerchiamoli altrove“, il riferimento sembra fin troppo palese.

Ho sempre lavorato e continuerò a lavorare per il bene del Paese – prosegue Conte – perché si possa formare un nuovo governo per risolvere le urgenze sul piano sanitario, economico e sociale. Nell’interesse dei cittadini, per il bene dell’Italia“.

Conte augura ‘buon lavoro’ a Draghi, ma dietro le quinte lavora ad una discesa in campo

L’ex premier ha poi raccontato di aver incontrato ieri il presidente neoincaricato Mario Draghi e di avergli augurato “buon lavoro“. Anche se quelli più scaramantici, probabilmente anche lo stesso Draghi, avrebbero preferito un bell’in bocca al lupo.

Non è passato inosservato nemmeno il finale del discorso, nel quale l’ex presidente del Consiglio si è auspicato la nascita di un governo politico, solido e coeso, perché le urgenze del Paese “richiedono scelte politiche e non possono essere affidate a squadre di tecnici”. Anche questa è un’altra stilettata, ma nei confronti di Draghi e di alcune delle personalità che potrebbero ricoprire il ruolo di ministri nella nuova squadra di governo. Ad onor del vero va specificato che il presidente del Consiglio incaricato starebbe pensando ad una squadra di governo sul modello dell’esecutivo di Ciampi (quello post tangentopoli): un mix di politici e tecnici che potrebbe garantire una solida base parlamentare e allo stesso tempo una squadra d’eccellenza.

A questo punto bisognerà capire se Conte, insieme al Movimento 5 Stelle e agli ‘amici’ alleati avrà intenzione di collaborare con Draghi e cercare di portare l’Italia fuori dalla crisi sanitaria ed economica scatenata dopo l’emergenza Covid, oppure darà del filo da torcere in previsione delle elezioni con l’intento non troppo nascosto di conquistare una buona fetta di elettorato ed esser pronto a candidarsi alle prossime elezioni con un proprio partito.

Carlo Saccomando

Classe 1981, giornalista pubblicista. Poco dopo gli studi ha intrapreso la carriera teatrale partecipando a spettacoli diretti da registi di caratura internazionale come Gian Carlo Menotti, fondatore del "Festival dei Due Mondi" di Spoleto, Lucio Dalla, Renzo Sicco e Michał Znaniecki. Da sempre appassionato di sport lo racconta con passione e un pizzico di ironia. Attualmente dirige il quotidiano "Il Valore Italiano".

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