IOAPRO non demorde ed inizia la FASE 3, oggi 3 febbraio in rappresentanza di 50 mila ristoratori, quattro di loro, i promotori dell’iniziativa, saranno a Roma a chiedere udienza a Montecitorio. Dell’inizio della Fase 3 ci informa Momi Tito El Hawi, uno degli ideatori dell’iniziativa promossa dal 15 gennaio che ha portato differenti esercenti a riaprire indipendentemente dai DPCM. Quale lo scopo di tale passo nei confronti dell’esecutivo? Sono tutti concordi con la loro idea di provare a trovare ‘seduti ad un tavolo ‘ di confronto una soluzione?
Riportiamo i contenuti salienti del video che bene esplicitano le ragioni di questo ulteriore step e riportiamo alcuni dei commenti apparsi sui social che identificano in due fazioni la percezione che i ristoratori hanno di tale iniziativa che dà l’avvio alla Fase 3. Taluni concordano sul trovare un dialogo col Governo, sebbene spaventati dall’attuale crisi dell’esecutivo in atto che rischia di distogliere l’attenzione dai problemi ‘reali’ del paese, mentre altri si dicono contrari, la protesta é iniziata sotto forma di ‘ribellione’ pacifica, ora non ci si può sedere al tavolo con chi ha distrutto la categoria, e come, sottolineano i contrari, tornare sui propri passi e rinnegare la battaglia, contro i DPCM, fatta fino ad oggi. I dettagli:
Qui i contenuti che abbiamo estrapolato per voi dal video, che sotto potete comunque visionare per intero, affinché siano chiare le ragioni del direttivo IOAPRO nel cercare un confronto col Governo: “Il direttivo di IOAPRO con l’appoggio della confederazione imprese unite per l’Italia comunica che dal 3 febbraio Momi, Biagio Passa, Antonio Alfieri, Umberto Carriera in rappresentanza di oltre 50 mila ristoratori ci presenteremo a Roma piazza Montecitorio al fine di essere ascoltati da parte del Governo per ottenere l’obiettivo che la suddetta confederazione persegue fin dall’inizio ossia la riapertura in sicurezza delle attività economiche entro strettissimo giro e comunque entro e non oltre la data del 14 febbraio che coincide con il termine dell’attuale ordinanza.
I suddetti fondatori dell’iniziativa IOAPRO al fine di evitare ulteriori azioni dimostrative che possono mettere a repentaglio parte del tessuto sociale ed economico nel portare avanti la propria battaglia chiederanno al Governo una soluzione tanto attesa che possa dare ossigeno ad un sistema economico già al collasso. E’ giunto il momento di sedersi ad un tavolo e decidere cosa sia più giusto fare per tutti“
Molti sono quelli che appoggiano l’iniziativa e spronano i ragazzi ideatori della stessa a fare il possibile al fine di fare riaprire le attività, li ringraziano altresì di metterci la faccia ed il cuore in rappresentanza di una categoria davvero ormai al collasso, che vorrebbe solo poter tornare ‘legalmente‘ , senza il timore di essere sanzionati, ad aprire la propria attività nel pieno rispetto, come fatto fino ad oggi, delle regole anti covid. Tra questi:
Francesca C: “Aprire in sicurezza senza restrizioni di orario!!!E’ la soluzione giusta!!!Aprire e riprendere la vita normale con le adeguate precauzioni e soluzioni(più mezzi pubblici in modo da non fare ressa sui bus ecc)….la soluzione c’è ed è palese!!!!“
Debora C.: “Siete grandi, state arrivando dove nessuno ha potere e possibilità di arrivare“
Mica: “Grandi ragazziiiiiii! Fate abolire coprifuoco e ci ridiano le nostre cene ed aperitivi”
Niko B: “Io ammiro il vostro sforzo e ora di far capire a queste testine di vitello che se si può lavorare in sicurezza a pranzo lo si può fare benissimo anche all’ ora di cena forza ragazzi”.
Altri invece si dicono contrari, non ci si può ora ‘sedere intorno al tavolo ‘ con quanti non ci hanno affatto tutelati. Non dopo tutto lo sforzo fatto fino ad oggi per fare capire loro, attraverso la battaglia contro i DPCM, che ci hanno distrutto come categoria e non dopo aver preso multe e sanzioni per essersi accollati il rischio di aver aperto contro le regole, pur consci di essere nel giusto avendolo fatto solo per ‘sopravvivere’ . Ci hanno trattati come criminali, dato il dispiego delle forze dell’ordine dinanzi ai locali, ed ora ci sediamo al tavolo con loro? No! Ecco i contrari:
Filippo I: Sedersi a un tavolo? Con quelli che ci hanno distrutto? Forse avete perso qualche passaggio…. O ci si ribella davvero come avete fatto all’inizio oppure bisogna andare via da questo paese”
Fabio A: “Adesso con la parola seduti a un tavolo mi incominciate a fare paura pure voi”
Chiara D: “E poi va a finire come la protesta delle agenzie viaggio. Una bolla di sapone. Un pat pat sulla spalla, un “siamo con voi” e la cosa finisce lì. Bisogna davvero pressarli continuamente con proteste di piazza dappertutto
Pietro B: “Andate a parlare con una banda al servizio della cricca europea. Faranno finta di ascoltarvi e voi pacificamente tornate a casa con promesse che non possono mantenere. Ormai ci vogliono solo piazze piene di gente convinti che tutto questo stillicidio di morte deve finire al più presto“
Amedeo L: “Sedervi al tavolo con il DEMONIO che vi sta distruggendo???? …. Non vi considereranno minimamente, per giunta ora!“
Witti, invece dalla sua, avanza una critica nei confronti della Associazioni di categoria che dagli inizi si erano dissociate dall’iniziativa IO APRO, non per i contenuti, condivisi, ma per le modalità anti DPCM: “Sarà banale, ma sorge una riflessione: come mai le varie associazioni di categoria stanno alla finestra senza fare nulla? Ormai è un anno!“
Voi dalla vostra cosa ne pensate, pro o contro la Fase 3? Giusto proseguire IOAPRO passando dalla ‘ribellione’ al confronto col Governo o era meglio proseguire indipendentemente dall’appoggio dell’esecutivo?