NEW YORK. Non si tratta sicuramente di un fulmine a ciel sereno. Facebook sapeva da un anno e mezzo di essere sotto indagine da parte della Federal Trade Commission (FTC), l’agenzia federale che sorveglia il commercio, mentre anche le procure di quasi tutti gli Stati dell’Unione stavano indagando con l’obiettivo di trascinare in tribunale il gigante delle reti sociali. Così, la FTC e e una coalizione di 48 stati Usa guidata dalla procuratrice di New York Letitia James hanno lanciato due cause antitrust contro Facebook, accusata di pratiche anticoncorrenziali. Nel mirino dell’offensiva legale c’è sicuramente l’acquisizione di Instagram e di WhatsApp.
Ma negli ultimi anni Facebook è cresciuta a una velocità impressionante. Come dire che controlla quasi i tre quarti del traffico mondiale dei social network al di fuori della Cina. Negli Usa, il Congresso non è riuscito a intervenire con misure legislative né ha aggiornato le norme anti monopolio alla nuova realtà dell’economia digitale.
Ora Facebook si trova davanti a una minaccia concreta: i mercati se ne sono accorti e ieri sera (ora italiana) in pochi minuti hanno fatto perdere il 4 per cento al titolo della società.