Villibaldo nacque intorno al 700 a Wessex, in Inghilterra. Ebbe almeno cinque tra fratelli e sorelle, mentre il padre era un pio cristiano. Da piccolo Villibaldo si ammalò gravemente finendo in punto di morte; il padre, chiedendo l’intercessione del Signore, lo promise a Dio. Il piccolo miracolosamente guarì e non appena raggiunse l’età adatta venne portato in convento.
Villibaldo trascorse gli anni della giovinezza (705 – 720) nell’abbazia di Waltham, nel sud dell’Inghilterra. Nel 721, a soli 21 anni, prima di prendere i voti definitivi decise di lasciare la cella per intraprendere la vita da pellegrino. Si recò a Roma dove soggiornò per due anni, poi continuò verso la Palestina, allora sotto il dominio degli arabi.
Nel 729, di ritorno nella città santa, Papa Gregorio II (715-731), che sentì parlare benevolmente del suo operato in Terra santa, decise di affidargli un compito importante: lo mandò a Montecassino, dove il tenacissimo bresciano Petronace rimise in piedi i muri dopo la distruzione longobarda. Così il quasi monaco d’Inghilterra ricompose una comunità nel solco della vera tradizione e dello stile di vita insegnato dal Fondatore.
Dopo dieci anni tornò a Roma e vi trovò un nuovo Papa, Gregorio III (731-741), che lo inviò a evangelizzare i tedeschi. Dalla Germania fece esplicita richiesta dei suoi servigi Winfrido, detto poi Bonifacio. Stava organizzando in Baviera una struttura diocesana, e nel 740 ordinò Villibaldo sacerdote, consacrandolo poi vescovo di Eichstätt già l’anno successivo. Il vescovo Villibaldo costruì la sua cattedrale e fondò un monastero. In seguitò diventò predicatore itinerante, davanti ad una platea di uditori che solo in parte erano cristiani. Quest’opera lo impegnò fino alla morte, avvenuta nel 787.
Villimaldo morì a Eichstätt, in Baviera, il 7 luglio 787. Il 22 aprile 989 le sue spoglie mortali vennero esumate dal vescovo Reginoldo di Eichstätt e Villibaldo venne proclamato santo. La re-inumazioneebbe luogo in una nuova cripta esterna al Duomo. I suoi resti vennero traslati ancora tre volte: nel 1256, con il vescovo Heinrich IV (sistemazione nella navata del Duomo), nel 1269 (sistemazione in una teca in pietra nella parte occidentale del coro del Duomo) e nel 1745.
Alessio Yandusheff Rumiantseff