San Giovanni Battista de La Salle nasce a Reims nel 1651. La sua è una famiglia nobile, ma non ricca. Dopo gli studi in lettere e filosofia, Giovanni Battista diviene sacerdote, assumendo a Reims vari incarichi e collaborando all’attività delle scuole fondate da Adriano Nyel, un laico votato all’istruzione popolare. Quegli istituti vanno male, soprattutto perché hanno maestri ignoranti e senza stimoli.Così, li riunisce in una casa comune, vive con loro, studia e li fa studiare, osserva metodi e organizzazione di altre scuole.
Contemporaneamente si mette alla ricerca di giovani maestri, ai quali propone una forma di vita consacrata a Dio, pur rimanendo questi laici. Per loro redige una sorta di regola e getta le basi per il futuro istituto dei Fratelli delle scuole cristiane, votato all’istruzione e all’educazione dei bambini dei ceti popolari. Gli educatori indossano una tonaca nera con pettorina bianca, con un mantello contadino e gli zoccoli. Nel 1688 sono chiamati a insegnare a Parigi dove in un solo anno i loro allievi superano il migliaio.
Per la formazione, sia culturale che spirituale, dei “fratelli”, crea nel 1692 a Vaugirard (antico comune del dipartimento della Senna) il primo noviziato. Due anni dopo viene eletto superiore della nuova congregazione dandole una regola più elaborata. Continua la sua opera culturale e spirituale scrivendo opere catechistiche e pedagogiche, tra cui Règles de la bienséance et de la civilité chrétienne (1703), galateo per tutti e libro di lettura per gli alunni, ove la vita quotidiana è passata in rassegna per indicare atteggiamenti e comportamenti “cristiani” e socialmente dignitosi e corretti.
Quelli sono anche anni di battaglie per de La salle, in seguito ai continui attacchi dall’alto clero di Parigi, da vari parroci e dall’autorità civile, dai cattolici integrali e dai giansenisti. Ma resiste, con la sua mitezza irriducibile. Da Parigi deve portare la sua comunità nel paesino di Saint-Yon, presso Rouen dove la semina continua a dare frutti: nascono le scuole per adulti, le scuole per maestri, gli istituti d’istruzione nelle carceri, i collegi “di istruzione civile a pagamento”. E i suoi libri, trattati e sillabari pilotano l’opera dei maestri.
Muore nel piccolo centro di Saint-Yon, gli istituti creati sono 23 e gli allievi diecimila. Per i funerali sono addirittura 30mila le persone che si riversano in Paese per tributargli l’ultimo saluto. Papa Leone XIII lo canonizza nell’anno 1900. E, cinquant’anni dopo, Pio XII lo proclama “patrono celeste presso Dio di tutti gli insegnanti“.
Alessio Yandusheff Rumiantseff