Girolamo nasce a Nervers, in Francia, da genitori ricchi e distinti. La santità della sua vita e la vasta cultura lo fanno scegliere all’unanimità quale vescovo di Nevers, dal clero, dai signori e dal popolo. La sua umiltà lo induce dapprima al rifiuto, ma poi cede al voto generale (795 circa).
Uomo di preghiera e caritatevole, quando prende il governo della diocesi vi trova la miseria. Riceve perciò i poveri e i viandanti, a cui dona le sue sostanze, anzi “si fa povero lui stesso per alleviare i poveri”. Restaura i monasteri e la cattedrale, fonda il monastero del Santo Salvatore, a Nevers, costruisce delle chiese, ottiene da Carlo Magno la restituzione dei beni ecclesiastici passati nelle mani dei laici. Assiste nell’813 al concilio di Tours.
La tradizione vuole che Girolamo interpreti un sogno di Carlo Magno il cui protagonista è San Ciro. Questi domanda la restaurazione della sua cappella nella cattedrale e la restituzione del patrimonio di detta cattedrale. E’ a quel tempo che San Ciro sostituisce San Gervasio come titolare della cattedrale e diviene, con Can Giulitta, patrono della diocesi.
Girolamo muore il 5 febbraio dell’anno 815: viene sepolto nella chiesa di San Martino, a Nevers; fino al 1793 le sue reliquie vengono custodite in uma cassa di legno dorato. Oggi la chiesa di Nolay (Nièvre) possiede ancora diverse sue reliquie, mentre la cattedrale custodisce un osso del santo. Il suo culto è attestato nel secolo XV. Un tempo, la sua festa era al 5 ottobre; è stata poi portata al 5 febbraio, e poi ripristinata al 5 ottobre dal nuovo Martirologio Romano.