Oggi, 6 gennaio, si festeggia l’Epifania, o Epifania del Signore è la solennità nella quale la Chiesa celebra la manifestazione di Cristo ai popoli di tutto il mondo, simboleggiati dai Magi che gli fanno visita e gli rendono omaggio portandogli in dono dell’oro, dell’incenso e della mirra. Con la Pasqua, l’Ascensione, la Pentecoste ed il Natale costituisce una delle massime solennità della Chiesa.
Il termine Epifania deriva dal greco epipháneia, che può significare “manifestazione”, “apparizione”, “venuta”, “presenza divina”. Nella forma epiphánia, attestata in San Giovanni Crisostomo, assume la valenza di “Natività di Cristo”.
Nel III secolo i cristiani iniziarono a indicare con il termine Epifania le manifestazioni divine (come i miracoli, i segni, le visioni, ecc.) di Gesù. Tra tutte queste manifestazioni ne sono sottolineate in particolare tre: l’adorazione da parte dei Magi, il Battesimo di Gesù ed il primo miracolo avvenuto a Cana. Oggi con questo termine si intende invece soltanto la prima manifestazione pubblica della divinità, con la visita dei Magi, ai quali sono stati attribuiti i nomi di Melchiorre, Gaspare e Baldassarre.
Secondo il Vangelo di Matteo i Magi (non precisati nel numero), guidati in Giudea da una stella o astro, portano in dono a Gesù bambino, riconosciuto come “re dei Giudei”, oro (omaggio alla sua regalità), incenso (omaggio alla sua divinità) e mirra (anticipazione della sua futura sofferenza redentrice) e lo adorano.
Nel mondo ortodosso, alcuni usano il termine Epifania per indicare la festa che cade sempre il 6 gennaio (o tredici giorni più tardi nelle Chiese che seguono il calendario giuliano) e viene più correntemente chiamata Teofania. In questo giorno viene celebrato il battesimo di Gesù nel Giordano, mentre la visita dei Magi, commemorata dai Cattolici di Rito Latino e da altre Chiese occidentali in una festa a sé, nelle chiese di rito bizantino viene celebrata il giorno stesso del Natale.
Nelle chiese cristiane ortodosse, il 7 gennaio si celebra la Nascita di Gesù, a causa di una differenza di tredici giorni fra calendario gregoriano, in uso in occidente dal 1581, e il calendario giuliano precedente, ancora in uso in certe chiese ortodosse.