Il 6 gennaio è il giorno dell’Epifania. Di questa ricorrenza abbiamo parlato l’anno passato, mentre oggi vorremmo dedicare questo ai Santi Giuliano e Basilissa. Questi due santi, marito e moglie, vengono ricordati assieme ad altri compagni, tutti martiri intorno al 304 nella Tebaide durante il regno di Diocleziano. I due santi hanno goduto di una grande reputazione in antichità e la loro venerazione è ben consolidata già prima dell’VIII secolo.
Secondo la Passio greca che ne racconta la vita, Basilissa in giovane età viene persuasa dalla sposo a vivere in castità il matrimonio, per il quale lo stesso Giuliano aveva ricevuto pressioni da parte dei genitori contro il suo desiderio segreto di conservare la verginità. Seguendo l’esempio del marito, alla morte dei genitori Basilissa fonda un monastero. È qui, secondo l’antica agiografia, che si inserisce, nella vita dei due santi sposi, la persecuzione di Diocleziano e Massimiano, fra il secondo e il terzo secolo. Basilissa e le sue compagne muoiono insieme piuttosto misteriosamente, mentre Giuliano è denunciato al governatore Marciano e imprigionato.
Morirà anche lui martire assieme a un gruppo di anonimi ai quali va aggiunto di certo il neofita Anastasio, convertito al cristianesimo dallo stesso Giuliano in prigione. Il santo sposo, sembra assieme a venti soldati e sette fratelli, dopo una lunga serie di tormenti, subirà la decapitazione.