San Pietro nasce a Verona sul finire del XII secolo in una famiglia eretica, ma già da ragazzino si oppone ai suoi parenti. A sette anni impara alle scuole dei cattolici il Credo, che per lui non sarà una formula qualunque, ma un principio di vita e una luce in grado di rischiarare per sempre il suo cammino. Dopo gli studi all’Università di Bologna, entra nell’Ordine Domenicano, quando San Domenico era ancora in vita.
Anelante di sante lotte per la fede, nei lunghi anni di preparazione al futuro apostolato, mette le basi di quella robusta santità che fa davvero di lui un atleta di Gesù Cristo. Notizie storiche lo citano come grande partecipe nella fondazione delle Società della Fede e delle Confraternite Mariane a Milano, Firenze e a Perugia. Dal 1236 lo si incontra in tutte le città centro-settentrionali d’Italia come grande predicatore contro l’eresia dualistica.
Papa Innocenzo IV nel 1251 lo nomina inquisitore per le città di Milano e Como. La lotta è dura perché l’eresia è molto diffusa e nella domenica delle Palme 24 marzo 1252 durante una predica egli predice la sua morte per mano degli eretici che tramavano contro di lui, assicurando i fedeli che sarebbe riuscito a combatterli più da morto che da vivo. E quanto ha predetto si avvera. Nel 1252 viene assassinato da alcuni sicari con un falcastro nella foresta di Seveso (nel luogo del martirio ora è presente un piccolo altare), mentre si reca a piedi da Como a Milano. Le agiografie riportano che intinge un dito nel proprio sangue e con esso scrisse per terra la parola “Credo”, cadendo poi morto. Un suo confratello, Domenico, che si trova con lui, viene pugnalato mentre tenta di fuggire e muore dopo alcuni giorni di agonia.
Solitamente San Pietro da Verona viene raffigurato con la tonaca domenicana, con la palma del martirio, con la ferita sanguinante dalla fronte al capo, oppure con una roncola che penetra nel cranio, con il pugnale inflitto al petto o ai fianchi, secondo l’estro dell’artista. E’ tra i santi più raffigurati. Quasi tutti gli artisti si sono cimentati a dipingerlo dal 1253 in poi, visto la grande diffusione che ha avuto l’Ordine Domenicano (che peraltro lo ricorda il 4 giugno) sia in chiese, che conventi, congregazioni e altri luoghi di culto.
Alessio Yandusheff Rumiantseff