San Vincenzo (Vincent in Spagna) nasce nel 1350, a Valencia (allora capitale dell’omonimo regno, confederato nell’ambito della Corona d’Aragona), dalla famiglia dei Ferrer (divenuto Ferreri alla corte pontificia), una nobile casata vicina alla casa reale di Barcellona.
Ancora giovanissimo, entra nell’Ordine domenicano e prosegue gli studi presso la casa di formazione a Barcellona, poi a Lleida e Tolosa, e dal 1385 insegna teologia a Valencia. Nel 1379 conosce il legato pontificio alla corte di Pietro il Cerimonioso, il cardinale aragonese Pero de Luna. Un anno prima c’era stato lo scisma d’Occidente, e, dopo una iniziale incertezza, la Corona d’Aragona si era schierata con decisione dalla parte del papa avignonese, Clemente VII, scelto dai cardinali francesi che ritenevano non valida l’elezione di Urbano VI.
Intanto, alla morte di Clemente VII nel 1394 viene eletto Papa dai cardinali di obbedienza avignonese proprio quel Pero de Luna che il giovane domenicano ha conosciuto a corte, e assume il nome di Benedetto XIII. Il nuovo pontefice sceglie Vicent Ferrer come suo confessore personale e consigliere, e lo nomina penitenziere apostolico: il frate rifiuta però la nomina a cardinale che Benedetto XIII gli offre.
Ferrer chiede e ottiene il permesso di lasciare la corte pontificia, e trascorre i successivi vent’anni della sua vita come predicatore, attraverso l’Europa occidentale (Spagna, Svizzera, Francia), favorendo, grazie alla sua abilità oratoria, al tono apocalittico dei suoi sermoni e alla fama di taumaturgo, numerose conversioni di pubblici peccatori e anche di alcuni musulmani ed ebrei. Contribuisce in modo decisivo alla fine dello scisma e al miglioramento dei costumi e durante i suoi viaggi, raccoglie anche “testimonianze” sull’anticristo, che con il passare del tempo diviene sempre più oggetto della sua predicazione.
Muore a Vannes nel 1419 e viene canonizzato da Callisto III, il 3 giugno 1455 nella chiesa domenicana di Santa Maria sopra Minerva a Roma. Il suo culto è confermato da papa Pio II con una bolla del 1458.
Alessio Yandusheff Rumiantseff