Di Barbara, una tra le sante più venerate della chiesa cattolica e di quella ortodossa, non si conosce esattamente luogo ed epoca in cui è vissuta, soprattutto a causa delle numerose leggende sorte intorno al suo nome, non sono chiaramente identificabili, ma il suo culto è attestato presso le comunità cristiane d’Oriente (Egitto, Costantinopoli) e Occidente (Roma, Francia) sin dal VI-VII secolo e conosce una grande popolarità nel Medioevo grazie alla Legenda Aurea. Peraltro, della santa non esiste alcuna menzione nei documenti dell’antichità cristiana, così come nella versione originale del martirologio geronimiano; la sua storia, inoltre, presenta notevoli somiglianze con quella di santa Cristina, ed è probabile che l’autore della passio di Barbara abbia ricopiato quella di Cristina, esagerandone gli aspetti inverosimili. Ciò ha portato alcune fonti, anche autorevoli, a dubitare dell’esistenza stessa di questa figura.
Secondo l’agiografia più comune nasce a Nicomedia nel 273. Si distingue per l’impegno nello studio e per la riservatezza, qualità che le giovano la qualifica di “barbara”, cioè straniera, non romana. Tra il 286-287 Barbara si trasferisce presso la villa rustica di Scandriglia, oggi in provincia di Rieti, al seguito del padre Dioscoro, collaboratore dell’imperatore Massimiano Erculeo. La conversione alla fede cristiana di Barbara provocano l’ira di Dioscoro. La ragazza è così costretta a rifugiarsi in un bosco dopo aver distrutto gli dei nella villa del padre. Trovata, viene consegnata al prefetto Marciano. Durante il processo che inizia il 2 dicembre 290 Barbara difende il proprio credo ed esorta Dioscoro, il prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la fede cristiana. Questo le costa dolorose torture.
Il 4 dicembre, infine, viene decapitata con la spada dallo stesso Dioscoro, che è colpito però da un fulmine. La tradizione invoca Barbara contro i fulmini, il fuoco e la morte improvvisa. I suoi resti si trovano nella cattedrale di Rieti.
Barbara è particolarmente invocata contro la morte improvvisa (allusione a quella del padre, secondo la leggenda); in seguito la sua protezione viene estesa a tutte le persone che erano esposte nel loro lavoro al pericolo di morte istantanea, come gli artificieri, gli artiglieri, i carpentieri, i genieri, i minatori. Oggi è venerata anche come protettrice dei vigili del fuoco. Nelle navi da guerra il deposito delle munizioni è denominato “Santa Barbara”. Rimossa dal calendario romano generale nel 1969 a causa dei dubbi sulla sua storicità, rimane una santa molto popolare grazie appunto al numero dei suoi patronati. La festa è celebrata il 4 dicembre.