Ignazio, il cui nome di battesimo era Íñigo López, nacque nel 1491 a Loyola (oggi nel comune di Azpeitia, nei Paesi Baschi). Era il minore della numerosa famiglia di tredici figli, otto maschi e cinque femmine, di Beltrán Yáñez de Oñaz y Loyola e Marina Sáenz de Licona y Balda. Il padre combatté al servizio di Enrico IV, dei re cattolici e di Giovanni II. Per la sua fedeltà alla corona ricevette la conferma dal re, che lo nominò proprio vassallo. Di Ignazio non conosciamo il giorno preciso della nascita. Secondo una tradizione di dubbia storicità il 1º giugno nella chiesa parrocchiale di Azpeitia ricevette il battesimo.
Rimasto orfano dei genitori, nel 1506 venne mandato nella città di Arévalo, alla corte del ministro delle finanze del re Fernando il Cattolico, Giovanni Velázquez de Cuéllar, per ricevere un’educazione cavalleresca e religiosa. Si mise in evidenza per la sua abilità nel suonare la vihuela, un antico strumento musicale della famiglia dei liuti simile ad una chitarra, per il coraggio mostrato nei tornei e la maestria nel danzare.
Venne quindi avviato alla vita da cavaliere, ma combattere evidentemente non faceva per lui. La conversione avvenne durante una convalescenza, quando si trovò a leggere dei libri cristiani. All’abbazia benedettina di Monserrat fece una confessione generale, si spogliò degli abiti cavallereschi e fece voto di castità perpetua. Nella cittadina di Manresa per più di un anno condusse vita di preghiera e di penitenza, vivendo nei pressi del fiume Cardoner dove decise di fondare una Compagnia di consacrati. Da solo in una grotta prese a scrivere una serie di meditazioni e di norme, che successivamente rielaborate formarono i celebri ‘Esercizi Spirituali’.
Il 27 settembre 1540 papa Paolo III approvò la Compagnia di Gesù. Ignazio, eletto come primo preposito generale della Compagnia di Gesù, invio i suoi compagni come missionari in giro per tutto il mondo per creare scuole, istituti, collegi e seminari, penetrando attraverso la predica, la confessione e l’istruzione in tutti gli strati sociali. Diversi sovrani dell’epoca ebbero come confessori e padri spirituali i padri gesuiti che in questo modo influirono attivamente sulle condotte politiche dei governi.
Il 31 luglio 1556 Ignazio di Loyola morì. Venne canonizzato il 12 marzo 1622. Il 23 luglio 1637 il suo corpo fu collocato in un’urna di bronzo dorato, nella Cappella di Sant’Ignazio della Chiesa del Gesù in Roma. Nel corso dei secoli ebbe grande rilievo la figura di questo santo, ritratto in numerosi dipinti, e dell’ordine dei gesuiti nelle arti. La festa religiosa viene celebrata il 31 luglio, giorno della sua morte.
Alessio Yandusheff Rumiantseff