Il 31 dicembre è per antonomasia San Silvestro (di cui s’è parlato l’anno scorso), anche se sono diversi i Santi e i Beati celebrati dalla Chiesa cattolica. Oggi ci vogliamo occupare di San Giovanni Francesco Regis, sacerdote gesuita vissuto nel XVII secolo.
Giovanni Francesco nasce a Font-Couverte, in Francia, il 31 gennaio 1597. Dimostra da subito un grande amore per lo studio e molta propensione ed assiduità alle pratiche religiose, così viene introdotto nel collegio dei Gesuiti in Bezieres. Qui, il Signore gli fa conoscere la sua vocazione: deve essere gesuita. Appena Francesco riconosce quale sia la volontà di Dio a suo riguardo, si applica ad eseguirla con tale slancio e ardore che perfino i suoi superiori si stupiscono.
Dopo un breve periodo si reca a Tolosa per incominciare il noviziato. Da qui viene inviato a Cahors, dove emette i primi voti e poi a Dillon. Dopo tre anni si reca a Tournon per gli studi della filosofia e di nuovo a Tolosa per la teologia. Dopo aver ricevuto gli ordini sacri, si dà alle cure gli appestati. Appena cessa il contagio, Francesco comincia le sue missioni fra i poveri di campagna, che divengono poi il suo apostolato specifico.
Percorre così, predicando, quasi mezza Francia, raccogliendo ovunque testimonianze di gratitudine. Passa delle giornate intere nel “santo tribunale di penitenza” e per fargli prendere un po’ di cibo gli si deve fare dolce violenza. Con la sua mansuetudine conduce molti eretici alla vera fede e trae dalla via dell’iniquità e dal disonore molte persone, raccogliendole in case apposite.
Sempre più malato, un giorno vuole comunque recarsi a fare una missione; colpito dalla febbre si trascina sino alla meta: è il 24 dicembre. Ricevuti i Sacramenti, assistito da due sacerdoti suoi confratelli, visibilmente consolato da Maria, spira il 31 dicembre 1640. Ha 43 anni. Clemente XI lo dichiarerà Beato l’8 maggio 1716 e Clemente XII, il 5 aprile 1737, lo ascrive al catalogo dei Santi.
A La Louvesc, data la crudezza dell’inverno sui monti del Vivarese, la festa del santo non si celebra nella data di culto ufficiale (31 dicembre) ma il 16 giugno.
Alessio Yandusheff Rumiantseff