Figlio di Bela, re d’Ungheria, Ladislao nasce nel 1045 (alcuni testi parlano di 1047) e diviene re nel 1077. Durante il suo regno riesce a espandere in maniera significativa i confini consolidando lo stato al suo interno, tanto che nessun altro re è stato amato come lui dal popolo.
Prima di salire al trono Ladislao è il principale consigliere del fratello Géza I impegnato a combatte contro il loro cugino Salomone. Alla morte di Géza i nobili ungheresi scelgono di eleggere Lasislao al posto di Salomone. Dopo un lungo periodo di guerre civili egli rafforza il potere regio entro i confini del regno attraverso una legislazione severa.
Sovrano illuminato, emana un codice, costruisce chiese e introduce il cattolicesimo in Croazia dopo averla occupata nel 1091. Nella lotta per le investiture, Ladislao sostiene il papato ma si riconcilia più tardi con l’imperatore Enrico IV. Amato come un campione cavalleresco, muore il 29 luglio 1095 mentre si prepara a partecipare alla Prima Crociata.
Come ricorda Antonio Galuzzi, Lasislao “era casto, pietoso, informato ai precetti evangelici; detestava l’avarizia, l’ambizione e stimava perduto quel giorno nel quale non avesse fatto del bene, o impedito del male. La sobrietà che usava nei cibi e nelle bevande facevano stupire i suoi cortigiani che si domandavano come mai il loro re, benché gli venissero preparati prelibatissimi pranzi, rinunziasse a tutto cibandosi spesso di legumi e bevendo acqua pura. Sempre occupato a disimpegnare le cose dello stato, trovava tuttavia le ore per le preghiere e per le buone letture; nella sua grande carità non cessava di abbellire chiese, sollevare le miserie della sua nazione, proscrivendo i trasgressori delle leggi senza accettazione di persone”.
Viene canonizzato da papa Celestino III il 27 giugno 1192, che è la sua festa nel calendario romano. Le sue spoglie sono conservate nella cattedrale di Granvaradino (Oradea), nell’odierna Romania.
Alessio Yandusheff Rumiantseff