Gaetano Errico nasce a Secondigliano, quartiere delle periferia di Napoli, nel 1791. E’ figlio di Pasquale, un pastaio, e Maria Marseglia, una tessitrice. Oltre a lui in famiglia ci sono altri nove figli, quattro femmine e nove maschi. Negli anni della sua infanzia, aiuta il padre nella sua fabbrica di maccheroni, frequenta costantemente la parrocchia dei Santi Cosma e Damiano e fin da quell’età, cerca di aiutare i poveri come può. Il tempo libero del giovedì lo passa all’ospedale degli Incurabili di Napoli, dove oltre ad un sorriso o un umile servizio, porta ai malati piccoli regali, frutto delle sue privazioni e dei suoi risparmi, mentre di domenica va per le strade di Secondigliano a raccogliere i ragazzi per insegnare loro un po’ di catechismo.
Diventa sacerdote il 23 settembre 1815, quando viene ordinato dal cardinale Luigi Ruffo Scilla nella Basilica di Santa Restituta. Nel 1816 diviene parroco della Chiesa dei Santi Cosma e Damiano a Secondigliano. Su richiesta del suo confessore, don Michelangelo Vitagliano, inizia a insegnare nella scuola comunale di Secondigliano, prima come supplente, poi come titolare dal 1819. Ma non cessa di predicare, catechizzare, confessare e assistere materialmente e spiritualmente i bisognosi, esercitando la carità anche quando ciò significa togliersi il pane di bocca o regalare la camicia che ha indosso.
Qualcosa di nuovo si verifica in lui tre anni dopo l’ordinazione: mentre è in preghiera a Pagani, nella casa dei Redentoristi, è lo stesso sant’Alfonso Maria de’ Liguori ad annunciargli in visione la fondazione di una nuova congregazione. Nel giorno di Pentecoste del 1826, Gaetano Errico annuncia che farà costruire una chiesa da dedicare a Maria Addolorata, la Chiesa dell’Addolorata a Secondigliano. Ottenute le necessarie autorizzazioni, i lavori iniziano nel gennaio del 1828. Terminata la costruzione, nel 1834 si reca da uno dei più grandi scultori di statue lignee di quel periodo, Francesco Verzella, e gli commissiona una statua dell’Addolorata con tre angeli. La Madonna fa il suo ingresso in Secondigliano l’anno successivo e tutti i secondiglianesi che le vanno incontro per portarla processionalmente nella sua chiesa, nel vedere per la prima volta il suo volto, ne rimangono profondamente colpiti. Don Gaetano in quell’occasione, la presenta come la “mamma” di Secondigliano e invita tutti a pregarla con una confidenza illimitata, sicuri dell’immenso amore del suo cuore.
In seguito, proprio accanto alla Chiesa dell’Addolorata, fa costruire un edificio che fungerà da casa per i missionari di una nuova Congregazione, quella dei Sacri Cuori di Gesù e Maria. La Congregazione, fondata nel 1833, sarà approvata (agosto 1864) dalla Santa Sede solo dopo l’elezione al soglio pontificio di Pio IX. Pian piano sedi della Congregazione nasceranno in altre città d’Italia, poi, a partire dal XX secolo, dell’Asia, dell’Africa e dell’America.
In questi anni, sono numerosissimi i miracoli operati dall’Addolorata e da San Gaetano Errico, tra i più famosi ricordiamo la liberazione di Secondigliano dall’epidemia del colera, il ritrovamento di una bambina viva in fondo ad un pozzo dopo essersi smarrita tre giorni prima, la fermata della lava del Vesuvio durante l’eruzione del 1855 e numerossissime guarigioni e predizioni.
Don Gaetano dedica interi pomeriggi nel sostegno spirituale ai fedeli, a dirigere l’attività missionaria, la predicazione e l’aiuto continuo a tutti i poveri che incontra per strada e che si recano da lui in cerca di assistenza. A questo proposito dà il via a una mensa per i poveri nel cortile della chiesa, che è in funzione ancora oggi. Già venerato come un santo, ‘o superiore, padre Errico muore il 29 ottobre del 1860 per le conseguenze di una febbre viscerale, all’età di 69 anni. Beatificato da Giovanni Paolo II il 14 aprile 2002, viene canonizzato da papa Benedetto XVI il 12 ottobre 2008.