Saturnino, originario di Patrasso e vescovo di Tolosa del III secolo, è uno dei santi più popolari in Francia e in Spagna, dov’è considerato protettore delle corride. Di lui si parla nella Passio Saturnini, documento di un cronista anonimo risalente alla metà del V secolo. Secondo questo cronista Saturnino proviene dall’oriente e stabilisce la sua sede in Tolosa, dove è scarsa la presenza di cristiani, mentre è piuttosto attivo il culto pagano. Secondo questo cronista, il vescovo Saturnino desta le ire dei pagani poiché, quando passa dinnanzi al tempio di Giove Capitolino, ove vengono sacrificati tori alla divinità, i responsi degli aruspici (sacerdoti designati all’esame delle viscere) risultano incomprensibili.
Un giorno la folla circonda minacciosamente Saturnino e gli impone di sacrificare un toro sull’altare di Giove. Al rifiuto del vescovo di immolare l’animale, che i pagani ritengono un provocatorio oltraggio alla divinità, e avendo affermato Saturnino di non aver paura dei fulmini di Giove, impotente perché inesistente, gli inferociti astanti lo afferrano e lo legano al collo del toro, pungolando poi l’animale che fugge infuriato, trascinandosi dietro il vescovo. Così viene peraltro ritratto nella Legenda Aurea di Jacopo da Varazze, conservata a Parigi e risalente al XIV secolo.
Saturnino, straziato nelle membra, muore poco dopo e il suo corpo venne abbandonato in mezzo alla strada. Piamente sepolto da alcune donne cristiane, i suoi resti vengono ritrovati nel VI secolo dal duca Leunebaldo che fa erigere sul luogo una chiesa a lui dedicata, Saint Sernin-du-Taur.
Al santo sono dedicate alcune basiliche e tra queste la basilica di Saint-Sernin di Tolosa e la chiesa di San Cernin a Pamplona, città di cui è compatrono assieme a San Firmino. È celebrato il 29 novembre ed è annoverato fra i grandi santi di Gallia assieme a San Dionigi, San Privato, San Marziale, San Martino di Tours, San Ferreolo di Vienne e San Giuliano.