Anche oggi sono numerosi i Santi e i Beati celebrati dalla Chiesa Cattolica, tra i quali San Saturnino di Tolosa, vescovo e martire, di cui abbiamo parlato l’anno passato. Oggi, invece, dedichiamo questo spazio a San Francesco Antonio Fasani, sacerdote dei Frati Minori Conventuali, vissuto nel XVIII secolo che il A Lucera in Puglia, san Francesco Antonio Fasani, sacerdote dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, che il Martirologio Romano ricorda così: “Uomo di raffinata cultura pervaso da un grande amore per la predicazione e la penitenza, si adoperò al tal punto per i poveri e i bisognosi da non esitare mai a privarsi della veste per coprire un mendicante e offrire a tutti il suo cristiano sostegno”.
Nato nelle Puglie, Francesco entra da giovane tra i Minori Conventuali del suo paese natale per poi completare il Noviziato a Monte Sant’Angelo sul Gargano dove emette la professione il 23 agosto 1696. Quindi, nel 1703 viene mandato nel convento di Assisi dove è ordinato sacerdote l’11 settembre 1705. Passato a Roma, nel collegio di San Bonaventura, torna ad Assisi fino al 1707 quando rientra a Lucera. Eletto ministro provinciale è protagonista di un’intensa attività apostolica percorrendo tutti paesi della Capitanata e località limitrofe.
Sempre attento ai bisogni dei poveri e dei sofferenti, devotissimo alla Vergine, è particolarmente vicino ai carcerati e ai condannati che accompagna fino al luogo del supplizio. Il suo principale intendimento nel predicare è quello di “farsi capire da tutti”, come nella sua modestia è solito dire. La sua catechesi, tipicamente francescana, si rivolge di preferenza all’umile popolo verso cui si sente particolarmente attratto. Inesauribile è la sua carità verso i poveri e sofferenti; fra le varie iniziative, promosse la simpatica usanza di raccogliere e distribuire pacchi-dono ai poveri in occasione di Natale.
Muore il 29 novembre 1742. Ancora oggi la sua tomba, nella chiesa di San Francesco a Lucera è meta di frequenti pellegrinaggi. Proclamato beato il 15 aprile 1951 da Pio XII viene canonizzato da Giovanni Paolo II il 13 aprile 1986.