San Paolo VI, papa tra fine giugno del 1963 e gli inizi di agosto del 1978, è uno degli ultimi santi entrati a far parte della chiesa cattolica. A canonizzarlo è stato papa Francesco il 14 ottobre dello scorso anno. Giovanni Battista Montini nacque a Concesio, in provincia di Brescia, il 26 settembre 1897 e compì gli studi fino alla licenza ginnasiale al collegio “Arici” dei padri Gesuiti a Brescia.
Battista, come lo chiamavano in casa, maturò un carattere riservato e sensibile, ma cordiale e portato alle amicizie, in una famiglia concorde e gioiosa. A causa però della salute cagionevole per lungi periodi frequentò le scuole come alunno esterno. Ottenuta la licenza liceale come privatista presso il Liceo classico statale “Arnaldo da Brescia”, avvertì la vocazione sacerdotale, così entrò nel Seminario di Brescia. Venne ordinato sacerdote nella cattedrale bresciana il 29 maggio 1920.
Indirizzato alla carriera diplomatica, ottenne numerosi incarichi di rilievo nella Curia Romana e fu assistente ecclesiastico degli universitari cattolici italiani. Diventato arcivescovo di Milano, fece il suo ingresso solenne il 6 gennaio 1955, impegnandosi ad ascoltare la società che cambiava e indicandole Dio come unico riferimento.
Succedette al cardinal Alfredo Ildefonso Schuster (Beato dal 1996) e scelse il motto arcivescovile In nomine Domini (Nel nome del Signore). Montini instaurò un dialogo con tutta la società milanese, unendo la difesa della tradizione cattolica ambrosiana con la necessità del suo rinnovamento, per rispondere adeguatamente al tempo attuale, all’umanesimo “buono della vita moderna”, come ha modo di dire aggiungendo: “perché l’uomo moderno ha la fame e il possesso dei mezzi, non ha l’ansia dei fini”.
Nel Conclave che seguì la morte di Pio XII venne eletto il cardinal Angelo Giuseppe Roncalli, patriarca di Venezia, il quale assunse il nome di Giovanni XXIII. Nel suo primo Concistoro, il papa creò cardinale monsignor Montini, primo della lista dei nuovi porporati; e il 15 dicembre 1958 gli impose la berretta cardinalizia e gli assegnò il titolo presbiterale dei Santi Silvestro e Martino ai Monti.
Giovanni XXIII morì il 3 giugno 1963. Nel successivo Conclave il cardinal Montini gli succedette, assumendo il nome dell’apostolo missionario. Sarà Paolo VI. Il nuovo papa dichiarò immediatamente di voler portare avanti il Concilio Ecumenico Vaticano II. Alla sua conclusione, cominciò quindi a metterne in opera le deliberazioni con grande coraggio, in mezzo a ostacoli di ogni segno. In particolare pubblicò il rinnovato Messale Romano. Fu importante e molto profonda la sua azione ecumenica, con proficui scambi e incontri con la Chiesa anglicana e quella ortodossa. Scrisse sette encicliche e compì nove viaggi apostolici fuori dall’Italia.
L’ultimo periodo della sua vita fu segnato dalla contestazione ecclesiale, a cui reagì con forza e carità, e dall’uccisione del suo amico, l’onorevole Aldo Moro. Morì nella residenza pontificia di Castel Gandolfo il 6 agosto 1978. I suoi resti mortali sono venerati nelle Grotte Vaticane sotto la Basilica di San Pietro a Roma.
Venne beatificato da papa Francesco il 19 ottobre 2014, e fu lo stesso pontefice a canonizzarlo esattamente quattro anno dopo. Con il decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti del 25 gennaio 2019, la memoria liturgica di papa Montini venne inserita nel calendario Romano Generale al 29 maggio, giorno della sua ordinazione sacerdotale. Nel calendario della diocesi di Milano, invece, cade il 30 maggio, anniversario della sua Prima Messa.
Alessio Yandusheff Rumiantseff