• 23 Dicembre 2024
  • IL SANTO DEL GIORNO

27 ottobre: San Fiore, vescovo di Pola nel IV secolo

Anche il 27 ottobre, sono diversi i Santi e i Beati celebrati della Chiesa cattolica. Lo scorso anno abbiamo parlato di Sant’Evaristo, papa e martire in Roma. Oggi, invece, ci dedichiamo a San Fiore, vescovo di Pola, presumibilmente nel IV secolo, anche se anche gli studiosi sono discordi: alcuni dicono sia vissuto nel VI secolo, altri nel VII.

Su di lui esiste un antifonario del XII secolo, in cui si afferma che Fiore sarebbe stato un vescovo di Pola, che dopo alcuni anni di governo della diocesi decise di recarsi pellegrino ai luoghi santi. Al suo ritorno San Fiore si sarebbe ritirato in incognito nel villaggio di Fasana presso Cittanova; e solo dopo la sua morte ne scoprirono la sua identità.

San Fiore

Nel 1675, il vescovo di Petino, Daniele di Raunach fece delle ricerche su san Fiore e scrivendo che quando il suo predecessore lasciò Pola venne eletto un suo successore. Fiore al suo ritorno per non turbare la nuova situazione religiosa che si era creata in diocesi si sarebbe ritirato in solitudine, visitato solo dall’arcidiacono che l’aveva accompagnato nel suo pellegrinaggio.
Negli anni tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo gli fu dedicata una chiesa cimiteriale a Pomer e le sue reliquie sono oggi custodite nel duomo di Pola.

La festa per San Fiore è stata fissata nel giorno 27 ottobre, così come anche San Desiderio di Auxerre, San Gaudioso di Abitine, San Namazio di Clermont.

Alessio Yandusheff Rumiantseff

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Alessio Yandushev Rumyantsev

Sacerdote cattolico, nato a San Pietroburgo nel 1973, attualmente vive a Roma dove svolge il suo servizio pastorale ed accademico. Dottore in Teologia e professore. Ha compiuto gli studi in genetica a San Pietroburgo, in filosofia in Liechtenstein e in teologia alla Pontificia Università Lateranense e alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. È cappellano della Facoltà di Economia dell'Università La Sapienza. Collabora con le riviste teologico-filosofico-storiche "Traditio viva" e "Folia petropolitana" in qualità di redattore e traduttore.

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