• 23 Dicembre 2024
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26 dicembre: oltre a Santo Stefano si festeggia anche Sant’Evaristo

Il 26 dicembre è per antonomasia Santo Stefano, di cui abbiamo parlato però ampiamente lo scorso anno.. Sono comunque diversi i Santi e i Beati celebrati in questa giornata dalla Chiesa cattolica così come da quella ortodossa. Oggi vogliamo parlarvi di Sant’Evaristo da Costantinopoli, abate vissuto nel IX secolo.

Nato in Galazia (Asia Minore) il 17 aprile 819, viene battezzato con il nome di Sergio. Un alto funzionario della Corte bizantina, con cui è imparentato, lo prende al suo servizio nell’842, quando il giovane viene condotto dal padre a Costantinopoli. A fine di quell’anno, Sergio accompagna il suo benefattore in Bulgaria dove l’alto funzionario deve svolgere un incarico datogli dalla corte. Strada facendo, dopo aver letto un passo di San Efrem sul giudizio finale, Sergio decide di ritirarsi in Tracia presso anziani asceti.
Rientra a Costantinopoli, sei mesi dopo, andando nel monastero di Studion, il cui egumeno Neucrazio, gli dà l’abito, imponendogli il nome di Evaristo.
Si distingue da giovane monaco per il suo fervore nella preghiera e per la sua austerità. Nei primi anni gli vengono affidate cariche subalterne, finché un nuovo abate San Nicola, lo nomina subeconomo, funzione che terrà per dieci anni.

Al tempo di Fozio (859) che ha usurpato la carica di patriarca di Costantinopoli ad Ignazio, di cui Evaristo è sostenitore, deve lasciare il monastero, stabilendosi in casa di un uomo caritatevole di nome Samuele.
Lascerà questo rifugio per andare a curare il suo vecchio egumeno San Nicola, ammalato in una località della Tracia.

Ma i guai per Evaristo non sono finiti. Per ordine imperiale viene internato a Costantinopoli. Non per molto, però, in quanto una volta salito al trono, nel settembre 867, Basilio I, l’usurpatore Fozio viene deposto ed Evaristo torna libero. Anche San Nicola torna al monastero di Studion fino alla morte avvenuta nell’868, mentre Evaristo si stabilisce a Cocorobion, divenendo egumeno, ingrandendo il monastero ed edificando una bella chiesa dedicata alla Madonna (Theotokos). Dirige il cenobio per 30 anni, morendo in pace la notte di Natale dell’897.

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Alessio Yandushev Rumyantsev

Sacerdote cattolico, nato a San Pietroburgo nel 1973, attualmente vive a Roma dove svolge il suo servizio pastorale ed accademico. Dottore in Teologia e professore. Ha compiuto gli studi in genetica a San Pietroburgo, in filosofia in Liechtenstein e in teologia alla Pontificia Università Lateranense e alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. È cappellano della Facoltà di Economia dell'Università La Sapienza. Collabora con le riviste teologico-filosofico-storiche "Traditio viva" e "Folia petropolitana" in qualità di redattore e traduttore.

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