Accanto a Maria, madre del Signore, Giovanni il Battista è il solo santo di cui la chiesa celebri non solo il giorno della morte, il dies natalis alla vita eterna, ma anche il dies natalis in questo mondo. Di fatto, Giovanni è il solo testimone di cui il Nuovo Testamento ricorda la nascita, così intrecciata con quella di Gesù.
Ed è proprio questo intersecarsi di vicende che ha portato alla scelta della data del 24 giugno per celebrarne la memoria: se la chiesa ricorda la nascita di Gesù il 25 dicembre, non può che ricordare quella di Giovanni il 24 giugno, essendo essa avvenuta, come testimonia il vangelo secondo Luca, sei mesi prima.
Giovanni Battista viene venerato da tutte le Chiese cristiane ed è considerato santo da tutte quelle che ammettono il culto dei santi. Secondo il Cristianesimo, la sua vita e predicazione sono costantemente intrecciate con l’opera di Gesù Cristo; insieme a quest’ultimo, Giovanni Battista è presente anche nel Corano col nome di Yaḥyā come uno dei massimi profeti che precedettero Maometto. Infine, Giovanni il Battista nella Religione dei Mandei, con il nome di Iuhana Masbana, viene considerato il più grande di tutti i Profeti, pur riconoscendo Gesù e avendo credenze simili al Cristianesimo.
Fonte principale sulla vita e la figura del Battista sono i Vangeli. Essi affermano che è figlio di Zaccaria e di Elisabetta, e venne generato quando i genitori erano in tarda età. La notizia è interpretabile come a sottolineare l’eccezionalità del personaggio (figli di genitori anziani sono stati anche Isacco, figlio di Abramo, e, secondo tradizioni tarde, Maria).
La sua nascita fu annunciata dallo stesso arcangelo Gabriele che diede l’annuncio a Maria; quando quest’ultima andò a visitare Elisabetta, il nascituro balzò di gioia nel ventre materno. Giovanni è ricordato come “il più grande dei profeti” grazie al fatto di aver conosciuto direttamente Gesù e per averne annunciato l’arrivo ancor prima della Sua nascita.
Giovanni Battista è uno tra i santi più raffigurati nell’arte: non è insolito trovarlo raffigurato insieme ad un gruppo di santi, da solo o intorno al trono della Vergine Maria, solitamente con indosso una pelle d’animale e in mano un bastone terminante a forma di croce. Senza contare le tante opere pittoriche dei più grandi artisti come Raffaello, Leonardo e molti altri che lo raffigurano bambino, intento a giocare con il piccolo Gesù, sempre rivestito con la pelle ovina e chiamato affettuosamente “San Giovannino”.
Ciò testimonia il grande interesse, che in tutte le epoche ha suscitato questo austero profeta, così in alto nella stessa considerazione di Cristo, da essere da lui definito “Il più grande tra i nati da donna”.
A Genova nella cattedrale di San Lorenzo, si venerano le sue ceneri, portate dall’Oriente nel 1098, al tempo delle Crociate, con tutti i dubbi collegati. Mentre a Roma si custodisce la testa, priva della mandibola nella chiesa di S. Silvestro in Capite, mentre la cattedrale di San Lorenzo di Viterbo, custodirebbe il Sacro Mento. È patrono di numerosi comuni italiani tra cui Torino e Firenze.
Alessio Yandusheff Rumiantseff