Francesca nasce nel 1850 a Sant’Angelo Lodigiano, in una numerosa famiglia di contadini benestanti e cristianamente praticanti. Nella sua famiglia impara non solo il fervore religioso e un certo spirito di iniziativa, ma anche un sincero amore per la Patria italiana, non frequente in quei tempi. Diplomata maestra elementare, matura la vocazione religiosa nel collegio del Sacro Cuore di Arluno: prende i voti nel 1874 e sei anni dopo invoglia alcune compagne a unirsi a lei, costituendo il primo nucleo delle Suore missionarie del Sacro Cuore, poste sotto la protezione di un intrepido missionario impegnato nell’Estremo oriente, San Francesco Saverio, di cui ella stessa, pronunciando i voti religiosi, assume il nome.
Nel 1889 raggiunge gli Stati Uniti per prestare assistenza agli immigrati italiani. Non si ferma solo alla costa, ma penetra all’interno del continente, conoscendo, benedicendo e convertendo tribù alle quali nessun bianco si è mai accostato. Impara lo spagnolo e a cavalcare a dorso di mulo per superare i valichi più impervi. Opera in altri sette paesi con 80 istituti. Costruisce asili, scuole, convitti per studentesse, orfanotrofi, case di riposo per laiche e religiose, ospedali a New York e Chicago.
E’ una religiosa tollerante, pronta ad accogliere tutte le ragazze che le manda Dio, anche se praticano un’altra fede. La Compagnia femminile fondata dalla Cabrini, la congregazione cattolica delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù, è la prima sia ad affrontare l’impegno missionario (tradizionalmente prerogativa degli uomini), sia ad essere totalmente autonoma, ovvero non dipendente da un parallelo ramo maschile. Le missionarie forniscono agli immigrati corsi di lingua, assistenza burocratica, corrispondenza con le famiglie di origine, raggiungendo anche i più emarginati sia logisticamente, sia perché infermi, istituzionalizzati o reclusi.
Per le sue iniziative è ritenuta uno dei riferimenti del moderno servizio sociale. Vede nei principi della democrazia americana una via di integrazione e di avanzamento sociale per gli emigrati italiani. E’ anche una viaggiatrice infaticabile: mette assieme 27 traversate atlantiche e l’attraversamento delle Ande per raggiungere Buenos Aires partendo da Panama. Muore a Chicago nel 1917. Nel 1938 è proclamata beata, nel 1946 santa (la prima della Chiesa cattolica statunitense), nel 1950 “Patrona degli emigranti”. La festa liturgica ricorre il 22 dicembre, giorno della sua morte.