Sant’Orsola vive probabilmente nel IV secolo, anche se la leggenda la colloca nel V secolo. Una Passio del X secolo narra di una giovane d’eccezionale bellezza, figlia di un sovrano bretone, che si è segretamente consacrata a Dio ma viene chiesta in sposa dal principe pagano Ereo. Il rifiuto da parte della principessa rischia di scatenare una guerra e anche per questo, consigliata da un angelo nel corso di una visione avuta in sogno, Orsola chiede di poter rimandare la decisione di tre anni, per meglio comprendere la volontà del Signore e nella speranza che il promesso sposo si converta al cristianesimo e cambi idea. Allo scadere del tempo stabilito, ancora esortata da un messaggero divino, Orsola prende il mare con undicimila compagne e, secondo alcune versioni, anche con il promesso sposo. Attraversa il tratto fra l’Inghilterra ed il continente su una flotta di undici navi, poi, sospinta da una tempesta, risale il corso del Reno fino a Colonia e successivamente a Basilea, in Svizzera, da dove prosegue a piedi, in devoto e variopinto pellegrinaggio, fino a Roma.
Nella città eterna, Orsola e le sue compagne vengono accolte da “papa Ciriaco”, personaggio sconosciuto alla storia. Successivamente, di ritorno in patria per la stessa via, transita per Colonia, che nel frattempo è stata conquistata da Attila: qui le undicimila vergini, esortate da Orsola alla fermezza, vengono subito trucidate dalla furia dei barbari in un solo giorno, mentre il famigerato re unno, invaghito dalla sua bellezza, risparmia Orsola, che chiede in sposa, promettendole salva la vita. Al suo rifiuto la fa però uccidere a colpi di freccia, e con lei, secondo una tarda versione, viene ucciso anche “papa Ciriaco”, che l’ha seguita nel suo viaggio.
All’origine di questa leggenda c’è il dato storico di alcune reliquie rinvenute in una chiesa di Colonia, accompagnate da un’antica iscrizione in cui un certo Clematius afferma di aver voluto costruire un edificio sacro sul luogo dove alcune vergini sono state uccise per la loro fede, un martirio avvenuto probabilmente sotto Diocleziano. L’iscrizione riporta i nomi di alcune di queste antiche martiri (Aurelia, Cordola, Cunera, Pinnosa, Cunegonda e Odialia di Britannia), tra cui anche quello di Orsola. Altri resoconti, storicamente inverosimili, affermano che una delle vergini, Cunera, scampa al martirio grazie al re di Frisia, per poi morire martire in Olanda.