Sono molti anche il 20 ottobre i Santi e i Beati celebrati dalla Chiesa cattolica. L’anno passato abbiamo parlato di Sant’Irene di Portogallo, mentre oggi dedichiamo la rubrica a San Leopardo, patrono della città di Osimo. Badate bene, Leopardo, non Leonardo: cioè il nome stesso del felino chiamato anche pantera.
Un altro Leopardo, ricordato il 30 settembre, fu un Martire romano caduto sotto Giuliano l’Apostata. Sepolto nel cimitero di Sant’Ermete, sarebbe stato poi trasportato ad Otricoli, da dove le sue reliquie emigrarono ad Aquisgrana, la capitale di Carlo Magno. Nella città dei ” tepidi lavacri ” fiori e sopravvisse il suo culto e la sua memoria.
Il secondo San Leopardo è, come detto, patrono di Osimo, città marchigiana in provincia di Ancona. A lui è dedicata la bella cattedrale della città, oggi in forme romaniche, ma che risale ad un’epoca ancora più antica, perché sembra che sia stata eretta nell’VIII secolo. E’ probabile, anzi, che il duomo di Osimo, cioè la cattedrale di San Leopardo, occupi il luogo dove era il Campidoglio dell’antica Auximum romana, con le Terme e il tempio dedicato a Igea e ad Esculapio. Queste due divinità pagane, come è noto, presiedevano alla salute dei mortali, e il loro ricordo sembra alludere alla salubrità dell’aria e delle acque di quel ridente angolo di terra marchigiana.
Il culto di San Leopardo ad Osimo è antico di almeno mille anni. L probabile che la vita del Santo stesso risalga a diversi secoli più addietro, e non c’è motivo di dubitare dei dati riferiti dalla sua storia leggendaria, per quanto frammentari e incompleti, secondo la quale egli sarebbe vissuto nel V secolo cristiano, al tempo del Papa Innocenzo I e degli Imperatori Valentiniano III e Teodosio.
Gli eventi della vita di San Leopardo sono incerti, e i documenti scritti sul suo conto sono assai posteriori, frutto in gran parte di immaginazione. Ciò non vuol dire, però, che si debba negare il dato tradizionale che fa di lui il primo vescovo di Osimo, onorato come tale fin dal X secolo, o prima.
Il nome proprio di Leopardo dovette essere abbastanza diffuso nella regione di Osimo, ed è sicuramente dal nome di un medievale Leopardo, secondo una ben nota regola della formazione di moltissimi cognomi italiani, che la sua discendenza ebbe il nome di famiglia dei Leopardi.
Alessio Yandusheff Rumiantseff