Sono diversi anche il 19 dicembre i Santi e i Beati celebrati dalla Chiesa cattolica e da quella ortodossa. Lo scorso anno ci occupammo di Sant’Anastasio, pontefice nel IV secolo, mentre oggi dedichiamo questa rubrica a San Gregorio, dodicesimo vescovo di Auxerre.
Nella cronotassi dei vescovi San Gregorio è stato inserito dopo San Teodosio e prima di Sant’Optato. Se San Teodosio viene menzionato al primo concilio di Orléans nel 511 e Sant’Optato ebbe un episcopato brevissimo intorno al 530, entro quelle date figura anche il governo pastorale di San Gregorio.
Egli compare anche nel primo catalogo dei vescovi compilato nell’anno 875, dai canonici Rainogala e Agaldo, ritenuto abbastanza veritiero dagli storici successivi, anche se erano state sollevate delle perplessità sulla cronologia precedente il VII secolo. Nel testo antico Gesta episcopurum Autissiodorensium viene riportato che governò la diocesi di Auxerre per dodici anni e mezzo e morì all’età di ottantaquattro anni.
Si tramanda che morì un 19 dicembre di un anno imprecisato e fu sepolto nella cripta di San Germano. Il suo epitaffio di sette righe, dipinto nel XII secolo in un pilastro della cripta, attualmente è quasi completamente cancellato.
Nel 1635 il vescovo Domenico Séguier ha riesumato e riconosciuto i suoi resti. Il martirologio romano cita la sua festa il 19 dicembre semplicemente con queste parole: “A Auxerre nella Gallia lugdunense, ora in Francia, san Gregorio, vescovo.