San Federico nacque intorno al 780 da una famiglia probabilmente di origine inglese. Non è chiaro però se venne al mondo in Inghilterra oppure in Frisia, provincia nel nord dei Paesi Bassi. Eletto vescovo di Utrecht dopo la morte di Ricfredo, tra l’825 e l’828, grazie anche all’appoggio dell’imperatore Lotario, lottò strenuamente contro il paganesimo, risorto in Frisia dopo l’invasione Normanna, e contro l’usanza dei matrimoni incestuosi.
La legenda vuole che avesse condannato pubblicamente il matrimonio tra l’imperatore Ludovico il Pio e l’imperatrice Giuditta di Baviera, nonostante fosse ancora sposato con la prima moglie Irmingarda. Si ipotizza che per questo motivo fu assassinato il 18 luglio 838 mentre celebrava la messa dai sicari assoldati da Giuditta. Altre fonti però attribuiscono l’assassinio ad alcuni pagani dell’isola zelandese di Walcheren che si opponevano alla sua missione.
Sepolto nella cripta della chiesa del Santissimo Salvatore ad Utrecht, è venerato come martire in diverse località dei Paesi Bassi e a Fulda, in Germania. Nel 1362 il cranio del santo, separato dal corpo dal vescovo Folkert, venne racchiuso in un reliquiario d’oro e d’argento ed esposto ai fedeli. Durante la Riforma fu custodito in una casa privata dove, secondo il bollandista G. Cuypers, è ancora conservato dall’inizio del XVIII secolo. Del resto del corpo, invece, non si sa nulla ormai da diversi secoli.
Tramite il Molano il nome di Federico viene iscritto nel Martirologio Romano al 18 luglio.
Alessio Yandusheff Rumiantdeff