Sono tanti i Santi e i Beati celebrati dalle Chiese cattolica e ortodossa nella giornata del 18 dicembre. Fra questi ricordiamo San Gaziano di Tours, vescovo del III secolo, di cui s’è parlato l’anno passato. Oggi, invece, diamo spazio a San Flavito, eremita vissuto tra la fine del VI secolo e l’inizio del VII secolo. In Francia è conosciuto come San Flavy ed è venerato particolarmente a Marcilly-le-Hayer dove sono è morto e dove sono presenti due grandi fontane, di cui una, la fontaine d’Abondance, che si dice sia sgorgata per mezzo di un miracolo del Santo.
San Flavito è ricordato tramite una leggenda riportata da un manoscritto del IX secolo e il suo culto è abbastanza diffuso. La leggenda racconta che venne fatto prigioniero in Italia e poi venduto a Troyes per trenta monete d’argento ad un certo Montanio, che lo impiegò nel suo fondo di “Marcelliacum” (Marcilly-le-Hayer) situato a circa 20 km a sud di Nogent-sur-Seine. Si sa che fu insidiato dalla moglie del padrone, respingendo la sua passione sopportò le calunnie, non volle sposarsi e fece prosperare gli affari di Montanio.
Svincolato dalla schiavitù, ricevé la tonsura ecclesiastica e poi fu ordinato prete; costruì un oratorio nella zona, dove condusse vita da eremita; morì il 18 dicembre di un anno imprecisato.
Due avvenimenti che lo riguardano sono datati: lo ordinò sacerdote san Lupo vescovo di Sens (m. verso il 623) e avrebbe resuscitato il figlio di re Clotario II (584-629), quindi San Flavito potrebbe essere morto intorno al 618.
Nei dintorni vi sono due villaggi, uno Saint-Flavy porta il suo nome, l’altro Villamaur-sur-Vanne aveva una abbazia benedettina a lui dedicata e le sue reliquie sono qui venerate. E’ ricordato il 18 dicembre sin dall’XI secolo.
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