Alberto, figlio minore del Conte di Bollstädt, nasce a Lauingen (Svevia) ma l’anno di nascita non è esattamente conosciuto: alcuni sostengono nel 1205, altri nel 1206. Molto giovane viene in Italia per studiare le arti a Padova e forse anche a Bologna e Venezia. Durante il soggiorno nella penisola conosce i domenicani, dai quali è inviato a Colonia per la formazione religiosa e per lo studio della teologia. Approda infine a Parigi dove tiene la cattedra di teologia per tre anni, durante i quali ha un allievo d’eccezione: Tommaso d’Aquino.
Rimandato dai superiori a Colonia per fondarvi lo studio teologico, porta con sé Tommaso con il quale avvia un progetto molto ambizioso: il commento dell’opera di Dionigi l’Areopagita e degli scritti filosoficonaturali di Aristotele. Alberto vede il punto d’incontro di questi due autori nella dottrina dell’anima. Posta da Dio nell’oscurità dell’essere umano (Dionigi), secondo Aristotele l’anima si esprime nella conoscenza e negli aspetti pratici dell’esistenza umana. In questo agire complesso e meraviglioso, essa svela la sua origine divina.
Alberto dà così avvio all’orientamento mistico nel suo ordine che sarà sviluppato da maestro Eckhart, mentre la ricerca filosofico-teologica verrà proseguita da san Tommaso. Grande studioso delle scienze naturali, Alberto non rifugge dagli incarichi pastorali. E’ provinciale dell’ordine domenicano per il nord della Germania, per breve tempo vescovo di Ratisbona, partecipa al concilio di Lione. Il “dottore universale” muore il 15 novembre 1280. Viene sepolto nella chiesa parrocchiale di sant’Andrea a Colonia.
Viene beatificato da papa Gregorio XV nel 1622. Nel settembre 1872, i vescovi tedeschi, riuniti a Fulda, inviano alla Santa Sede una petizione per la sua canonizzazione. Alberto è proclamato santo da papa Pio XI nel 1931. Lo stesso papa, in occasione della canonizzazione, lo proclama dottore della Chiesa. Dieci anni più tardi, papa Pio XII lo dichiara patrono dei cultori delle scienze naturali. La sua memoria ricorre il 15 novembre