• 25 Novembre 2024
  • IL SANTO DEL GIORNO

14 ottobre: San Fortunato di Todi, vescovo nel VI secolo

Il 14 ottobre la Chiesa cattolica celebra numerosi Santi e Beati. Tra questi San Celeste di Metz, San Domenico Loricato, San Gaudenzio di Rimini e San Callisto, che fu papa nel III secolo e del quale abbiamo parlato un anno fa. Oggi abbiamo scelto San Fortunato di Todi, vissuto nel VI secolo e che nella città umbra, in qualità di vescovo prestò assiduamente assistenza ai malati.

Durante il suo episcopato fece erigere la chiesa di San Pietro Apostolo e convertì al cattolicesimo gli abitanti del castello di Pantalla, fondato nel periodo augusteo, facendo demolire il tempio di Pan e tagliare il bosco a lui consacrato. Secondo quanto riportato nei suoi Dialoghi da San Gregorio Magno, Fortunato tenne il seggio della città umbra prima del 553, anno in cui i Goti, sconfitti definitivamente, abbandonarono l’Italia.

Nel Martirologio Romano si legge: “A Todi in Umbria, san Fortunato, vescovo, che, come riferisce il papa san Gregorio Magno, rifulse di immensa virtù nel prestare assistenza ai malati”.

San Fortunato
La chiesa di San Fortunato a Todi risale al XII secolo

A lui è dedicata la chiesa di San Fortunato a Todi costruita nel XII secolo e la pieve di Murlo, borgo presso Siena, un tempo sede dell’omonimo Feudo vescovile. È anche patrono di San Fortunato della Collina (frazione del comune di Perugia) ed a lui è intitolato una delle chiese più antiche di Perugia situata al lato dell’Arco Etrusco.

Alessio Yandusheff Rumiantseff

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Alessio Yandushev Rumyantsev

Sacerdote cattolico, nato a San Pietroburgo nel 1973, attualmente vive a Roma dove svolge il suo servizio pastorale ed accademico. Dottore in Teologia e professore. Ha compiuto gli studi in genetica a San Pietroburgo, in filosofia in Liechtenstein e in teologia alla Pontificia Università Lateranense e alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. È cappellano della Facoltà di Economia dell'Università La Sapienza. Collabora con le riviste teologico-filosofico-storiche "Traditio viva" e "Folia petropolitana" in qualità di redattore e traduttore.

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