• 29 Dicembre 2024
  • IL SANTO DEL GIORNO

14 dicembre: San Venanzio Fortunato, vescovo di Poitiers nel VI secolo

Il 14 dicembre sono diversi i Santi e i Beati celebrati dalla Chiesa e tra questi San Giovanni della Croce, sacerdote vissuto nel XVI secolo, di cui si è scritto lo scorso anno. Oggi, invece, vogliamo parlarvi di San Venanzio Fortunato, vescovo che a Poitiers, in Francia, fu vescovo che narrò le gesta di molti santi e celebrò in eleganti inni la Santa Croce.

Venanzio Fortunato nasce nell’attuale Valdobbiadene (Tv) nel 530. Studia grammatica, retorica e diritto ad Aquileia e a Ravenna. L’agiografia narra che viene colpito da una malattia agli occhi, dalla quale ha un’improvvisa quanto inspiegabile guarigione, dopo essersi unto con l’olio di una lampada che arde davanti a un’immagine di san Martino di Tours.

Nel 565, si recato in Gallia per un pellegrinaggio di ringraziamento a Tours. A Poitiers conosce la principessa di Turingia Radegonda, figlia di Bertario, che è in ritiro nel monastero da lei fondato e retto dalla figlia adottiva, la badessa Agnese. Nel 567 si stabilì in questa città dove scrive numerosi poemi dedicati alle due donne. A Poitiers, con la figlia adottiva Agnese, fonda e dirige un monastero, diventando sacerdote e prendendo la direzione della struttura. Continua a scrivere e i temi dominanti della sua poesia religiosa sono il culto della Croce, la pietà mariana, il senso della morte, la guida spirituale dei fedeli.

San Venanzio Fortunato
Venanzio Fortunato legge i suoi poemi a Radegonda

Venanzio ha una buona conoscenza dei Vangeli, dei salmi, di Isaia e di alcuni Padri della Chiesa, oltre che di numerosi autori latini non cristiani. Il suo inno Vexilla regis prodeunt, in onore della Croce, viene cantato tuttora nella settimana santa, e altri sono stati inseriti nel Breviario. In latino, poi, scrive la vita di sette santi di Gallia, tra cui quella di Radegonda, morta nel 587.

Nel 595-97, consacrato vescovo di Poitiers, diviene una figura eminente nella Gallia lacerata da guerre tra i regni e stragi di famiglia. La sua opera di poeta cristiano ispirata a sincera pietà, e la tenerezza che anima certi suoi versi, sono una rara testimonianza di umanità e di fede, nella barbarie del tempo. Venanzio muore un 14 dicembre, forse del 607, e presto lo si venera come santo.

Alessio Yandusheff Rumiantseff

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Alessio Yandushev Rumyantsev

Sacerdote cattolico, nato a San Pietroburgo nel 1973, attualmente vive a Roma dove svolge il suo servizio pastorale ed accademico. Dottore in Teologia e professore. Ha compiuto gli studi in genetica a San Pietroburgo, in filosofia in Liechtenstein e in teologia alla Pontificia Università Lateranense e alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. È cappellano della Facoltà di Economia dell'Università La Sapienza. Collabora con le riviste teologico-filosofico-storiche "Traditio viva" e "Folia petropolitana" in qualità di redattore e traduttore.

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