Come ci ricorda Fausto Aurduino, è difficile reperire notizie certe sulla vita di questi tre martiri. Così come, peraltro, per gran parte di chi ha sacrificato la propria vita nel segno della fede nei primi secoli dell’era cristiana. Aurelio Prudenzio, poeta-storico del IV secolo, soprannomina i santi Fausto, Gennaro e Marziale come le “Tre Corone di Cordova”, aggiungendo che la città spagnola è stata bel lieta di poterli offrire quali proprie offerte a Cristo nel giorno del giudizio.
La “passio” scritta sul loro conto, purtroppo apparentemente priva di fondamento storico, i tre santi rifiutano fermamente di sacrificare agli idoli pagani e perciò vengono crudelmente torturati. Professano dunque esplicitamente la loro fede. Fausto dice “C’è un unico Dio, che ha creato tutti noi”. E Marziale aggiunge: “Gesù Cristo è il mio conforto. C’è un solo Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, a cui si devono lode e onore”.
Tutti e tre vengono condannati al rogo e subiscono coraggiosamente il martirio nei pressi di Cordova, in Spagna, intorno all’anno 304, durante la persecuzione perpetrata dall’imperatore Diocleziano. E’ comunque fuori discussione la veridicità dell’evento e del luogo dell’evento, vista anche l’antichità del loro culto, che si fonda sulla presenza dei loro nomi in iscrizioni del V e VI secolo e sulla loro citazione da parte del Martirologio Geronimiano.
I tre santi sono celebrati dalla Chiesa cattolica il 13 ottobre.