Sono numerosi i Santi e i Beati celebrati dalla Chiesa cattolica, così come da quella ortodossa. Tra questi anche San Serafino da Montegrana di cui abbiamo parlato l’anno scorso. Oggi abbiamo scelto Sant’Edisto, conosciuto anche come Aristo, Resto o Oreste. La leggenda ritiene che sia stato martirizzato sulla Via Laurentina, al tempo delle persecuzioni dell’imperatore Nerone, precisamente il 12 ottobre dell’anno 60. I suoi compagni di martirio sono riconosciuti coi nomi di Termanzia, Cristina, la serva Vittoria e il sacerdote Prisco.
Purtroppo, sulla personalità di questo santo non si hanno notizie attendibili. Secondo la passio leggendaria egli era stato battezzato dall’apostolo Pietro ed era scudiero di Nerone. Mentre con l’imperatore si trovava a Laurento, conobbe il presbitero Prisco, la moglie di questi, Termanzia, la figlia Criste (Cristina) e la serva Vittoria. Con essi Edisto partecipava alla liturgia che veniva celebrata di notte in un arenario, ma, scoperto per il tradimento di un suo servo, fu, insieme con gli amici, sepolto vivo nello stesso arenario, mentre la sola Vittoria, che era riuscita a fuggire, fu trucidata in un bosco vicino.
Sul luogo del martirio sorsero una chiesa e un villaggio. Il villaggio, denominato curtis Sancti Heristi, venne trasferito sulle pendici del Monte Soratte per una migliore difesa contro gli assalitori. La costruzione a scopo difensivo prese dunque il nome di Castrum Sancti Heristi, più tardi Sant’Oreste. La chiesa romanica di Sant’Edisto, tuttavia, esiste ancora.
Durante il papato di Gregorio Magno, sul territorio di San Paolo fuori le Mura esisteva un monastero dedicato a Sant’Edisto. Nel VII secolo, le sue reliquie, insieme a quelle di Cristina e Vittoria, vennero venerate lì. Il sepolcro di Edisto venne collocato alla sedicesima pietra miliare della Via Ardeatina. Proprio qui sorgeva un’altra chiesa in onore del santo, ristrutturata durante il regno di papa Adriano I (772-795). Esisteva inoltre una tenuta papale (domusculta) che era chiamata Sancti Edisti.