Chiara Scifi nacque ad Assisi nel 1194 (qualcuno asserisce nel 1993) e a soli 12 anni venne folgorata dalla santità di Francesco d’Assisi. Figlia della nobile e ricca famiglia degli Offreducci, rimase impressionata dal gesto del futuro santo che si spogliò di tutti i vestiti per restituirli al padre Bernardone.
Sette anni più tardi, la giovane Chiara fuggì da casa per raggiungerlo alla Porziuncola. Il Poverello le fece tagliare i capelli e indossare il saio francescano, per poi condurla al monastero benedettino di San Paolo, a Bastia Umbra, dove il padre tentò invano di persuaderla a ritornare a casa. Chiara si rifugiò nella Chiesa di San Damiano, in cui fondò l’Ordine femminile delle “povere recluse” (chiamate in seguito Clarisse) di cui venne nominata badessa e dove Francesco dettò una prima Regola. Chiara scrisse successivamente la Regola definitiva chiedendo e ottenendo da Gregorio IX il “privilegio della povertà“.
Erede dello spirito francescano, Chiara si preoccupò di diffonderlo, distinguendosi per il culto verso il Santissimo Sacramento che salvò il convento dai Saraceni nel 1243. Si distinse in particolare nei confronti del culto dell’Eucarestia. Per due volte Assisi venne minacciata dall’esercito dell’imperatore Federico II che contava, tra i suoi soldati, anche saraceni.
Chiara, in quel tempo malata, venne portata alle mura della città con in mano la pisside contenente il Santissimo Sacramento: i suoi biografi raccontano che l’esercito, a quella vista, si diede alla fuga. Questo avvenimento viene ricordato e festeggiato solennemente ogni anno ad Assisi con la “festa del voto” delle clarisse, il 22 giugno.
Chiara morì ad Assisi l’11 agosto 1253. Venne canonizzata come santa Chiara nel 1255 da Alessandro IV nella cattedrale di Anagni. Molti secoli, dopo, il 17 febbraio 1958 Pio XII la dichiarò santa patrona della televisione e delle telecomunicazioni. Secondo una tradizione, infatti, il giorno di Natale, nella messa servita da Francesco, non era presente Chiara, poiché costretta a letto a causa della sua infermità. Volendo partecipare comunque alla celebrazione, le cronache raccontano che le apparve una visione della messa e, al momento della comunione, le si presentò innanzi un angelo che le diede la possibilità di comunicarsi all’ostia consacrata.
La principale chiesa dedicata a Chiara è la basilica di Santa Chiara ad Assisi, dove le sue spoglie sono conservate. L’unica cattedrale dedicata alla Santa, invece, si trova nella città di Iglesias, in Sardegna.
Alessio Yandusheff Rumiantseff