L’anno scorso ci occupammo di un santo importante per la Chiesa cattolica: si tratta di papa Gregorio III, vissuto nell’VIII secolo. Oggi, invece, ci occupiamo di un’altra santa, sempre celebrata il 10 dicembre: Eulalia, la più famosa martire di Spagna. La tradizione identifica in Eulalia una martire bambina. La sua morte sarebbe infatti avvenuta all’età di soli dodici anni a Mérida, in Spagna appunto, durante la persecuzione di Diocleziano, nell’inverno del 304.
Di famiglia cristiana, Eulalia, nata a Barcellona nel 290, viene nascosta dai parenti in una casa lontana dalla città e dalla persecuzione. Ma, forte della sua fede, la fanciulla fugge di casa, attraversa la campagna gelata a piedi scalzi, giunge in città e si presenta al tribunale, dove la sua unica parola è “Credo”. Ai persecutori quella parola echeggia come una bestemmia.
Dopo essere stata a lungo torturata crudelmente e orribilmente mutilata, viene posta sopra un braciere. Il suo corpo, acerbo di anni e livido per il freddo, è straziato con ferri e uncini. Il petto e i fianchi sono mutilati e tormentati, gli arti amputati. Sulla sua pelle di neve corrono rivoli di sangue. Non sorprende che il racconto del suo martirio, sempre più colorito dal passare del tempo, commuova per secoli i fedeli spagnoli e ispiri generazioni di poeti, dai più antichi ai contemporanei.
Si racconta come, alla morte di Eulalia, asfissiata su un braciere, dal rosso nido della sua bocca s’alzi a volo una candida colomba, portando altissima l’anima immacolata della fanciulla. E bianca sarà poi la neve che coprirà pietosa il corpo della Martire, gettato in abbandono; bianchi saranno i fiori che prodigiosamente, d’inverno, sbocceranno sulla sua sepoltura. Bianca, finalmente, sarà la chiesa che si leverà sulle sue reliquie.
In Spagna, nella poetica e quasi sensuale fantasia del popolo devoto, Sant’Eulalia è rimasta la Martire tutta bianca, macchiata di rosso: due colori netti e insostituibili, quello della purezza e quello dell’amore, tra i tanti che compongono l’arcobaleno della santità.