La Visitazione della Beata Vergine Maria è una festa cattolica che si celebra il 31 maggio nel calendario liturgico in forma ordinaria o il 2 luglio secondo la forma straordinaria. La festa ricorda la visita che Maria Vergine fece alla sua parente Elisabetta dopo avere ricevuto l’annuncio (Annunciazione) che sarebbe diventata madre di Gesù per opera dello Spirito Santo.
Nel suo viaggio frettoloso Maria probabilmente si aggregò ad una carovana di pellegrini che si recavano a Gerusalemme. Con loro attraversò la Samaria e raggiunse Ain-Karim, in Giudea, dove abitava la famiglia di Zaccaria. E’ facile immaginare quali sentimenti pervadano il suo animo alla meditazione del mistero annunciatole dall’angelo. Sono sentimenti di umile riconoscenza verso la grandezza e la bontà di Dio, che Maria esprimerà alla presenza della cugina con l’inno del Magnificat.
La presenza del Verbo incarnato in Maria fu causa di grazia per Elisabetta che, ispirata, avvertì i grandi misteri operanti nella giovane cugina, la sua dignità di Madre di Dio, la sua fede nella parola divina e la santificazione del precursore, che esultò di gioia nel seno della madre. Maria rimase presso Elisabetta fino alla nascita di Giovanni Battista, attendendo probabilmente altri otto giorni per il rito dell’imposizione del nome.
Accettando questo computo del periodo trascorso presso la cugina Elisabetta, la festa della Visitazione, di origine francescana (i frati minori la celebravano già nel 1263), veniva celebrata il 2 luglio, cioè al termine della visita di Maria. Sarebbe stato più logico collocarne la memoria dopo il 25 marzo, festa dell’Annunciazione, ma si volle evitare che cadesse nel periodo quaresimale.
La festa in seguito fu estesa a tutta la Chiesa latina da papa Urbano VI per propiziare con la intercessione di Maria la pace e l’unità dei cristiani divisi dal grande scisma di Occidente. Il sinodo di Basilea, nella sessione del 10 luglio 1441, ha confermato la festività della Visitazione, dapprima non accettata dagli Stati che parteggiavano per l’antipapa.
L’attuale calendario liturgico, non tenendo conto della cronologia suggerita dall’episodio evangelico, ha abbandonato la data tradizionale del 2 luglio (anticamente la Visitazione veniva commemorata anche in altre date) per fissarne la memoria all’ultimo giorno di maggio, quale coronamento del mese che la devozione popolare consacra al culto particolare della Vergine.
“Nell’Incarnazione – sono parole di San Francesco di Sales – Maria si umilia confessando di essere la serva del Signore… Ma Maria non si indugia ad umiliarsi davanti a Dio perché sa che carità e umiltà non sono perfette se non passano da Dio al prossimo. Non è possibile amare Dio che non vediamo, se non amiamo gli uomini che vediamo. Questa parte si compie nella Visitazione”.
Alessio Yandusheff Rumiantseff